sabato 31 dicembre 2011

CILE - Per incendio chiuso parco nazionale in PATAGONIA il 30/12/2011 e 11/01/2017 Previsto il 22/11/2007, messaggio n. 2.920. “Dalla regione della Patagonia verrà una notizia preoccupante“ Profezia compiuta della Madonna di Anguera.

Cile/ Incendio impone la chiusura parco nazionale in Patagonia -  30/12/2011
Previsto il: 22/11/2007, messaggio n. 2.920
Fase: in svolgimento
Morti:
Feriti: 
Dispersi:
Colpiti:
Paese
:  Cile

Regione: di Magallanes
Luogo/area: Nazionale Torres del Paine Par
Data: 30/12/2011
Tipo evento: Foresta / Wild Fire in Cile il Venerdì 30 Dicembre 2011 alle 04:39 (04:39) UTC.
Fonte:http://hisz.rsoe.hu/alertmap/site/?pageid=event_summary&edis_id=WF-20111230-33587-CHL COLLEGAMENTO INTERROTTO
Tipo evento ripetuto nel 2017 

 11/1/2017







2.920 - 22/11/2007


“Dalla regione della Patagonia verrà una notizia preoccupante“


Andati distrutti 11.000 ettari; attesa in giornata la pioggia 


Fonte: http://www.tmnews.it/web/sezioni/esteri/PN_20111231_00028.shtml




Santiago, 31 dic. (TMNews) - I vigili del fuoco stanno ancora lottando contro l'incendio che ha distrutto finora circa 11.000 ettari del parco nazionale di Torres del Paine, in Patagonia, un paradiso di montagne, ghiacciai, foreste e laghi situato nel profondo sud del Cile e visitato ogni anno da oltre 100.000 turisti. Dopo un vertice con l'unità di crisi, il Presidente cileno Sebastian Pinera ha annunciato che il parco rimarrà chiuso per tutto il mese di gennaio.
Il governo cileno ha inviato quattro aerei e un elicottero nella regione, dove sono impegnati 300 uomini tra vigili del fuoco, soldati e guardie forestali. Le immagini scattate dagli elicotteri di soccorso mostrano una grossa nuvola di fumo che ricopre i picchi innevati e i laghi turchesi.
L'incendio è divampato martedì scorso e ha divorato finora circa il 4% dei 27.000 ettari del parco. Non ci sono state vittime, ma le autorità sono intervenute per far sgomberare 700 persone, in gran parte turisti.
Un aiuto cruciale per domare le fiamme potrebbe arrivare dalle piogge previste in giornata. Da parte sua, il Presidente ha annunciato l'invio di altri 100 uomini, dicendosi pronto a chiedere "tutta l'assistenza necessaria" ad altri Paesi, dopo aver interpellato Argentina, Australia e Stati Uniti. Buenos Aires ha già inviato una propria squadra.
(fonte Afp)


2.920 - 22/11/2007


Cari figli, io sono vostra Madre. Vi chiedo di avere coraggio, fede e speranza. Sappiate che il Signore vi attende con immenso amore di Padre. Ecco il tempo della grazia. Non restate nel peccato. Ciò che dovete fare, fatelo ora. Lasciate che il Signore cambi le vostre vite. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Sono felice che siate qui. Aprite i vostri cuori alla chiamata del Signore. Riempitevi di coraggio. L’umanità è malata e ha bisogno di essere curata dall’amore misericordioso del Signore. Non allontanatevi dalla grazia. Dalla regione della Patagonia verrà una notizia preoccupante. Pregate. Solo per mezzo della preghiera potete comprendere i disegni di Dio per voi. Avanti con gioia. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

La Patagonia è una regione geografica dell'America meridionale, che comprende l'estremità meridionale del continente. Divisa tra Argentina e Cile, ha un'estensione di oltre 900.000 km² (comprendendo la Terra del Fuoco), una popolazione di 1.740.000 abitanti (secondo l'ultimo censimento nel 2001) e una densità di 2.21 abitanti/km².
Il territorio della Patagonia è delimitato geograficamente ad ovest e a sud dalle Ande, e ad est da plateau e bassipian

Fonte: http://www.messaggidianguera.net

AMBIENTE
Cile. Lo scempio del Paine
Fonte: http://viaggi.repubblica.it/articolo/cile-lo-scempio-del-paine/225036

di Arturo Cocchi
Tredicimila ettari in fiamme nel Parco nazionale più bello della Patagonia. Devastate foresta e steppa proprio sotto le vette dei Cuernos. Il bilancio
Clicca sulla foto per ingrandire


Sarebbe sotto controllo il pauroso incendio che da giorni devasta il Parco nazionale delle Torri del Paine, gioiello dell'estrema Patagonia cilena, una delle aree protette più belle dell'intero Sudamerica e del mondo. Lo ha dichiarato il presidente del Paese sudamericano, Sebastian Pinera, in un messaggio postato su Twitter. Il tutto grazie "al grande lavoro dei nostri vigili del fuoco e alle migliori condizioni meteo", precisa il primo cittadino di Santiago, il cui interessamento personale è palese testimonianza di quanto il gioiello situato in prossimità di Puerto Natales, oltre il 51mo parallelo sud, nella provincia cilena emblematicamente chiamata Ultima Esperanza, 3mila chilometri a sud della capitale, in quella striscia di terra, sottile pochi chilometri, che si incunea tra il Pacifico e l'Atlantico, perennemente sferzata - soprattutto durante l'estate Australe, novembre, dicembre e gennaio - da venti che quasi quotidianamente superano i 100-120 chilometri orari, la cui incombenza virtuale pesa come una spada di Damocle sulla stessa trionfale affermazione di Pinera.

Conferma parziale alle parole del presidente arriva dal direttore dell'Ufficio nazionale delle emergenze (Onemi),Vicente Nuñez, secondo il quale nella giornata di domenica "è stato possibile contenere l'avanzata del fuoco". Al momento, "tre dei focolai dell'incendio sono stati circoscritti", e speriamo di aver contenuto i rimanenti", fa eco il ministro dell'Interno, Rodrigo Hinzpeter, sottolineando a sua volta che condizioni meteo meno ostili rispetto ai giorni precedenti hanno permesso alle squadre operative composte da 600 vigili del fuoco, agenti forestali e militari, di lavorare al meglio, anche grazie alla (relativa) calma di vento, che ha permesso agli elicotteri di alzarsi in volo per qualche ora, in una zona dove è estremamente raro vedere
questi velivoli in aria, proprio a causa della violenza di Eolo.

Alla fine, da martedì, giorno in cui è scattato l'allarme, sono andati in fiamme 12,795 ettari tra foresta (ca 3.000 ettari) e steppa, circa il 5 per cento dell'estensione del parco, che si sviluppa su oltre 2.400 km quadrati. Al contrario dell'ultimo grande incendio che ha colpito il Paine, quello del 2005, causato dal turista ceco Jiri Smitak, che interessò un'area periferica del parco, quello degli ultimi giorni ha devastato l'area di prati e boscaglia situata tra i Laghi Pehoe e Sarmiento, non distante dall'arteria (sterrata) principale che attraversa l'area protetta, in prossimità del mini-valico che divide l'Hosteria Las Torres (dove si ammirano le pareti rocciose delle Torres del Paine propriamente dette) dal Lago Pehoe, dove invece si possono ammirare, sopra lo specchio d'acqua, gli altrettanto iconici Cuernos, il versante opposto del massiccio montuoso, con la caratteristica colorazione mista di sedimenti rocciosi chiari e di lava, disposti in sezioni orizzontali. Un minialtopiano splendido, dove è (era) possibile ammirare al suo meglio, l'avvicendamento di tre microambienti: quello propriamente glaciale, quello di foresta subpolare e quello di steppa: un passaggio brutale, che si materializza(va) in pochi chilometri, talora in poche centinaia di metri. Un'area dove è possibile cimentarsi in trekking di ogni livello, per restare ammaliati dalle rapidissime metamorfosi di paesaggio, anche grazie alla mutevolezza delle forme dei Cuernos, che sembrano plasmarsi in diretta a causa del vento che quasi mai abbandona il cammino. Tra i sentieri che collegano i citati Laghi Pehoe, Sarmiento, e il più piccolo Nordenskjold, il più vicino alle vette, e i transfer acquatici su battello, tra foreste, prati, fiori coloratissimi, piante grasse e guanacos, lo scenario è una continua sopresa, da provare e riprovare, senza stancarsi, anche per giorni, forse settimane.


Lo scempio avrebbe un colpevole. Le autorità cilene hanno fermato un giovane turista israeliano, il 23enne Rotem Singer. L'interessato, che secondo la polizia locale avrebbe confessato, ha dichiarato di non aver ammesso nulla, e che la sua presunta dichiarazione di colpevolezza sarebbe frutto di un'incomprensione nella traduzione. Al momento, è in libertà condizionata, e non deve lasciare la regione del Magallanes, di cui Ultima Esperanza fa parte. Se le sue responsabilità venissero confermate, rischia da 41 a 60 giorni di carcere, e un'ammenda compresa tra 80 e 300 dollari. Poca cosa, rispetto allo scempio compiuto, per riparare il quale la natura impiegherà decenni.

L'incendio come detto è divampato martedì, e ha subito provocato l'evacuazione di oltre 700 turisti. In un'area che vale 100mila ospiti l'anno (numero notevole, se si pensa la collocazione geografica "impossibile" per la maggior parte del pianeta), perlopiù concentrati tra novembre e marzo, la chiusura forzata (dell'intero Parco) fino a tutto gennaio costituisce un (altro) colpo molto forte.