venerdì 9 giugno 2017

EUROPA RISCHIA BARATRO POVERTA' - Previsto il 07/04/2009, messaggio 3.144. Profezia in fase di svolgimento della Madonna di Anguera. Vedrete ancora orrori sulla terra. L’Europa diventerà povera spiritualmente e materialmente. Nazioni spariranno e i miei poveri figli dovranno portare una croce pesante. Il peggio deve ancora venire. Pregate. Pregate. Pregate. 3.207 - 29 agosto 2009 Vivete in un tempo peggiore di quello del diluvio. L’umanità ha sfidato il Creato e cammina verso l’abisso dell’autodistruzione. Non tarderà a cadere sull’umanità l’ira di Dio. Convertitevi in fretta. Io vi amo e sono instancabile. Siate fedeli ai miei appelli. Non restate lontani dal Signore. Questo è il tempo opportuno per riconciliarvi con Dio. Inginocchiatevi e pregate. Arriverà il giorno in cui l’Europa stenderà la mano al mondo come un mendico che ha bisogno di aiuto. La Russia sarà una pietra per molte nazioni e Roma sarà distrutta col fuoco. Soffro per quello che vi attende. 2.517 - 01.05.2005 Cari figli, gli angeli del Signore stanno con le spade in mano e guai a coloro che hanno corrotto la terra. L’umanità si è allontanate dal Creatore e ora deve pagare per i suoi crimini. Gli uomini più ricchi del mondo saranno in difficoltà; stenderanno la mano ai poveri e chiederanno grazia. L’Europa toccherà il fondo. 3.265 - 12 gennaio 2010 Una rivolta causerà distruzione e morte in vari Paesi dell’Europa. Pregate molto e non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Avanti senza paura. 3.271 - 26 gennaio 2010 Camminate verso un futuro di grandi prove. Solo amando la verità potete sopportare il peso delle prove che verranno. Coloro che resteranno fedeli saranno proclamati Benedetti da mio Figlio Gesù. Ecco il tempo delle grandi battaglie spirituali. Se resterete sul cammino che vi ho indicato nessun male vi raggiungerà. L’umanità vivrà l’angoscia di un condannato. L’Europa sarà povera e ovunque ci sarà grande disperazione. 2.698 - 24/06/2006 Cari figli, l’umanità percorre le strade dell’autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. Soffro per ciò che attende l’umanità. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI I POTENTI DI QUESTO MONDO STENDERANNO LE MANI E SUPPLICHERANNO IL POVERO.


EUROPA RISCHIA BARATRO POVERTA’ 

EVENTO IN FASE DI SVOLGIMENTO
Post del 20/11/2011 aggiornato al 29/6/2015
(analisi crisi economica del 2008 -2011)
Previsto il: 07/04/2009 messaggio 3.144
Morti:
Feriti:
Scomparsi:
Infettati:
Coinvolti: progressivamente l’intera popolazione europea
Probabile motivo: cupidigia umana


Crisi economica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La locuzione crisi economica è usata comunemente in diversi contesti:

Povertà, “Italia primo Paese europeo per numero di cittadini in condizioni di deprivazione. Sono 10,5 milioni”





Riforme urgenti. Il Fmi avverte tutti: «Prepararsi a una nuova crisi»

2.517 - 01.05.2005

Cari figli, gli angeli del Signore stanno con le spade in mano e guai a coloro che hanno corrotto la terra. L’umanità si è allontanate dal Creatore e ora deve pagare per i suoi crimini. Gli uomini più ricchi del mondo saranno in difficoltà; stenderanno la mano ai poveri e chiederanno grazia. L’Europa toccherà il fondo


3.144 - 07/04/2009 IN FASE DI SVOLGIMENTO

Cari figli, soffro a causa delle sofferenze dei miei poveri figli. Inginocchiatevi in preghiera. Solo con la preghiera verrà l’aiuto di Dio. Non restate con le mani in mano. Vedrete ancora orrori sulla terra. L’Europa diventerà povera spiritualmente e materialmente. Nazioni spariranno e i miei poveri figli dovranno portare una croce pesante. Il peggio deve ancora venire. Pregate. Pregate. Pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.207 - 29 agosto 2009

Cari figli, io sono vostra Madre e vengo dal cielo per chiamarvi alla conversione sincera. Non restate con le mani in mano. Dio ha fretta e vi attende con immenso amore di Padre. Voi siete del Signore e solo in Lui dovete depositare tutta la vostra fiducia e speranza. Vivete in un tempo peggiore di quello del diluvio. L’umanità ha sfidato il Creato e cammina verso l’abisso dell’autodistruzione. Non tarderà a cadere sull’umanità l’ira di Dio. Convertitevi in fretta. Io vi amo e sono instancabile. Siate fedeli ai miei appelli. Non restate lontani dal Signore. Questo è il tempo opportuno per riconciliarvi con Dio. Inginocchiatevi e pregate. Arriverà il giorno in cui l’Europa stenderà la mano al mondo come un mendico che ha bisogno di aiuto. La Russia sarà una pietra per molte nazioni e Roma sarà distrutta col fuoco. Soffro per quello che vi attende. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Voi che state ad ascoltarmi non scoraggiatevi. Nell’ora del dolore voi sarete protetti e nessun male vi raggiungerà. Confidate nella mia materna protezione e sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.265 - 12 gennaio 2010

Cari figli, inginocchiatevi in preghiera e non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Siete del Signore e dovete servire Lui solo. Amate la verità. Non permettete che le cose del mondo vi allontanino da Dio. Io sono vostra Madre e vi amo. Siate docili alla mia chiamata. Ho bisogno della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Una rivolta causerà distruzione e morte in vari Paesi dell’Europa. Pregate molto e non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.271 - 26 gennaio 2010

Cari figli, non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Siete del Signore e Lui vi ama. Vi chiedo di vivere il Vangelo di mio Figlio Gesù, perché solo così potete crescere nella vita spirituale. Non allontanatevi dalla verità. Aprite i vostri cuori alla grazia del Signore e lasciate che la sua grazia vi trasformi. Camminate verso un futuro di grandi prove. Solo amando la verità potete sopportare il peso delle prove che verranno. Coloro che resteranno fedeli saranno proclamati Benedetti da mio Figlio Gesù. Ecco il tempo delle grandi battaglie spirituali. Se resterete sul cammino che vi ho indicato nessun male vi raggiungerà. L’umanità vivrà l’angoscia di un condannato. L’Europa sarà povera e ovunque ci sarà grande disperazione. Soffro per ciò che vi attende. Convertitevi adesso. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.


2.698 - 24/06/2006
Cari figli, l’umanità percorre le strade dell’autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. La terra sarà sconvolta e dalle profondità saliranno immensi fiumi di fuoco. Città saranno distrutte, isole scompariranno e i miei poveri figli conosceranno una croce pesante. Siate del Signore. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e voi non potete stare con le mani in mano. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato e sarete salvi. Restate saldi nella preghiera, perché la preghiera sincera e perfetta trasformerà i cuori induriti. Soffro per ciò che attende l’umanità. Arriverà il giorno in cui i potenti di questo mondo stenderanno le mani e supplicheranno il povero. Pentitevi, perché il pentimento è il primo passo da fare sul cammino della conversione. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace

L’Italia è il Paese con più poveri in Europa, seguono Francia e Romania


L’Europa è sempre più povera. E la gente mangia meno e peggio

Il mondo è seduto su una bomba da 400 milioni di miliardi di dollari 

Link: https://it.businessinsider.com/il-mondo-e-seduto-su-una-bomba-da-400-milioni-di-miliardi-di-dollari/

Brexit: Bce, banche Ue si preparino a scenario peggiore


Lautenschlaeger ha precisato che "faremo resistenza a qualsiasi tentativo di abbassare i livelli di vigilanza"


Crisi economica, la peggiore mai vista è in arrivo: come può difendersi l’Europa?

Tusk,Gb onori tutti suoi conti e impegni


'Londra non può scegliere parti migliori, negoziato difficile'


Parlamento Ue: ‘Troika? Macellaio responsabile di catastrofe sociale e politica’

Lo dice il rapporto approvato dalla Commissione lavoro e affari sociali. Condannati austerity, taglio dei salari e crollo del Pil, che ha reso i cittadini "sempre più poveri"




sabato 16 febbraio 2013
Grecia al tracollo e alla fame! E in Italia non vogliono che si sappia!
In effetti non ci si capisce piu’ nulla, vai in rete e le ultime notizie che trovi della Grecia risalgono a Novembre del 2012. Non e’ successo piu’ nulla dopo ? Difficile crederci. Da  qualche giorno questo blog ha iniziato a diffondere notizie su quanto accade in Grecia, notizie raccolte in rete, quasi di straforo, 
prese per buone perche’ conoscevamo le fonti. Persone serie. Qualcuno in Italia non l’ha presa bene, non e’ piaciuto loro quanto andavamo dicendo, secondo questi tipi la Grecia e’ tranquilla, quasi fosse  soddisfatta della sua condizione miserabile o addirittura contenta di morire. Con qualcuno di questi tizi ho avuto anche da dire, un confronto aspro, di quelli che piacciono a me. A muso duro. sono volate parole grosse. Assai. E sono rimasto della mia idea,   credo piu’ alle fonti dove ho attinto le notizie che a gente come quella, che parla cosi’, tanto per aprire bocca  ma ho deciso comunque  di andare a fondo a questa storia. Per noi italiani e per i greci. Un mio collega del Giornale d’Italia, Federico Campoli,   e’ andato la’, a vedere di persona, ed e’ ad Atene in questo momento per conto del nostro quotidiano.  Lo sento per telefono e mi racconta con la voce incrinata per la rabbia e  quel che mi racconta e’ quello che ha verificato, che  sta vedendo adesso con i suoi occhi e quello che ode con le sue orecchie. Non sono voci riportate, non e’ sentito dire, non sono “boatos” del Web, tipo il mandato di cattura per il Papa che ci ha deliziato tutto ieri, a riprova che non sanno piu’ cosa inventare per distrarci. E’ dolorosa  cronaca sul campo, dalla quale emerge lo spaccato di  una societa’ in totale disfacimento,  ferita a morte nei suoi punti vitali. In molte delle cose descritte si  vede chiaramente un pezzo dell’Italia di oggi ed in altri si intravede un pezzo dell’Italia di domani, di quella che verra’. Di quella in preparazione da parte del benemerito Partito Unico dell’Euro e dei suoi seguaci in Italia. Se qualcuno intende smentire  e minimizzare per non guastare la kermesse elettorale in corso da noi,  che prenda un aereo e vada giu’ a verificare prima di aprire bocca. Altrimenti taccia.
Ed ecco il racconto di Campoli e spero di avere reso al meglio il suo pensiero con la mia prosa. E’ difficile tradurre in parole le emozioni di un’altra persona e vorrete perdonarmi se non ci saro’ riuscito perfettamente.
“Non siamo in Uganda o nel Darfur. Siamo in Grecia, più precisamente nella capitale, Atene, e una roba così non si vedeva dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Un camion si ferma in una delle tante strade della capitale. Apre i portelloni. Le persone a bordo cominciano a tirare fuori frutta e verdura. La distribuiscono gratuitamente alle decine di persone che si sono raccolte attorno al mezzo. Tra loro ci sono persone anziane, donne con bambini in braccio, ma anche giovani, ragazzi dal viso pulito non più grandi di 30 anni. Insomma, tutta gente che ha grosse  difficoltà ad arrivare a fine giornata. Dopo pochi minuti la calca comincia a farsi sempre più pressante. Volano spintoni, qualche insulto, poi parte la scazzottata per chi arriva primo a prendere il cibo. Il giornalista della Bbc, che sta riprendendo la scena, viene colpito nella ressa. A distribuire frutta e verdura sono  i ragazzi di “Alba Dorata” che girano incessantemente per i quartieri piu’ poveri tentando di portare un minimo di conforto ai propri concittadini che ormai vivono di stenti. Una persona su quattro in Grecia è disoccupata.  Molti di quelli che riescono a mantenere il proprio posto di lavoro non riescono comunque ad arrivare a fine mese. I  lavoratori hanno assistito impotenti ad una riduzione del salario del 22% solo nell’ultimo anno. Il salario  medio ora arriva a 586 Euro al mese. Ben al di sotto della soglia di poverta’. Da Bruxelles continuano ad arrivare i cosiddetti “aiuti europei”, ma ogni volta che viene sbloccata una nuova tranche le cose vanno peggio di prima. Adesso, i signori dell’Ue non possono più mentire. La Grecia è praticamente fallita. La penisola ellenica è a un passo dal crollo definitivo, a causa del peso dei debiti contratti per salvarsi.  Hanno preso cento miliardi e sono peggiorati di centotrenta. E’ la ricetta dell’FMI. Qualcuno se ne e’ accorto anche  al Consiglio d’Europa e alla Bce e sta timidamente suggerendo l’ uscita della Grecia dall’euro, con una conseguente svalutazione della dracma del 20-30%. Ma  sono in pochi ad avere sale in zucca o ad essere in buonafede. La maggior parte ragiona come Jeroen Dijsselbloem, nuovo presidente dell’eurogruppo, l’alfiere del “cauto ottimismo” che ha avuto la faccia di bronzo di affermare in una recente intervista di essere favorevole all’austerity e ai “conti in pareggio” e di compiacersi della “stretta collaborazione tra il Governo ellenico e la troika” per concludere poi affermando di aver individuato “alcuni segnali tali da giustificare un certo ottimismo”. Mi guardo intorno per coglierne i segnali, se si compiace dovrebbe essere facile individuarli, ma le uniche differenze visibili rispetto alla Grecia allegra e solare che ricordavo sono i reparti antisommossa che presidiano  gli incroci ed una cappa  asfissiante di fumi misti a cenere che avvolge la capitale, dalla collina del Ligabetto giu’ fino al Pireo. Ormai da qualche mese Atene vive coperta da una  fitta coltre  di smog puzzolente,  prodotto dal fumo dei camini e delle stufe a legna. I suoi miasmi impregnano persone e cose. Niente piu’ odore di mare, di spiedini arrostiti, di mousaka, di salse allo yogurth con aglio. Solo questa puzza terribile che ti entra nella bocca e non va piu’ via. La puzza della morte stessa, la morte di un popolo. Non è un fenomeno  solo ateniese, ma di tutta la Grecia le città sono avvolte da un odore acre dei  fumi della  legna e della cenere, mischiati a tutti i tipi di sostanze tossiche bruciate. Questa è una delle piaghe sociali arrivate con il “salvataggio”, è il risultato diretto dell’austerità selvaggia imposta dalla troika e dal governo greco che non è mai stato capace di proteggere i suoi cittadini. La troika ha chiesto,  e il governo greco ha eseguito, aumentando le tasse sul gasolio da riscaldamento, quello che usano in quasi tutti gli edifici greci, portandolo allo stesso prezzo del  gasolio-auto. Già il prezzo di un litro di benzina alla pompa in Grecia era il più alto d’Europa, nel rispetto degli ordini ricevuti dalla troika. In Grecia il prezzo del gasolio è salito di oltre il 50% dal 2009, soprattutto per l’aumento delle accise. Questo fatto, combinato con un calo del reddito medio reale del  40-50%, ha determinato una diminuzione delle entrate fiscali  sul gasolio per un miliardo e mezzo di euro, visto che adesso il combustibile per riscaldamento è diventato un lusso che la maggior parte della gente non può piu’ permettersi,  il  crollo dei consumi è sceso fino all’80%.  Quindi quasi tutti hanno dovuto trovare alternative al riscaldamento centrale e  molti hanno preso  stufette  elettriche, griglie a benzina o altre soluzioni pasticciate che costano meno del gasolio anche se, bruciando qualsiasi cosa nei camini o nella vecchie stufe a legna, si produce un degrado ambientale incredibile ed  a volte  anche tragiche conseguenze per le persone.  Fa male,  malissimo, alla lunga e nemmeno tanto, uccide, ma la gente, quando ha veramente freddo, brucia mobili, plastica, materiali da costruzione e persino le scarpe vecchie  pur di riscaldarsi,  e tutto questo rende ancora più micidiale e dannoso per la salute il mix tossico dei fumi che avvolgono le maggiori città. Dovreste vedere a cosa e’ ridotta l’atmosfera qui. Sky TV   ieri sera ha  ammonito: “Un gruppo di scienziati di sette centri di ricerca entro il 20 febbraio dovranno analizzare lo smog in diverse città per valutare l’impatto ambientale di un maggior uso di camini e stufe a legna.  Gli scienziati, insieme al Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione, hanno verificato che bruciare legna in casa provoca un inquinamento dell’aria 30 volte maggiore rispetto all’utilizzo di combustibili bruciati in caldaie con manutenzione controllata.  Hanno scoperto  anche che le concentrazioni di particolato di fumo da legna nell’atmosfera è aumentato del 200% da dicembre 2010 a dicembre 2012, e di notte ancora di più. Il Centro di Controllo è preoccupato perché l’aumento dell’inquinamento dell’aria può provocare problemi respiratori e allergie che aggravandosi arrecano danni al sistema neurologico e riproduttivo.” Il prezzo della legna da ardere,  naturalmente, è raddoppiato rispetto all’anno scorso e l’incentivo ad abbattere gli alberi di foreste e parchi è grande, tanto che sia i parchi che le riserve naturali hanno già subito gravi perdite.  Per effetto delle rigide temperature invernali, questa tendenza si sta assestando un duro colpo all’ambiente e le colline diventano sempre più spoglie mentre nuvole di smog si sprigionano dagli incendi che avvelenano l’aria di Atene e delle altre città con tutti i rischi che possono provocare sulla salute pubblica. Il Ministero dell’Ambiente ha dichiarato che il numero di casi di disboscamento illegale è aumentato a dismisura nel 2012, come documentano le oltre 3.000 denunce e il sequestro di  13 mila tonnellate di alberi tagliati illegalmente. Un disboscamento così esteso in Grecia avvenne solo durante la brutale occupazione nazista del 1940, a questo punto hanno portato i cinque anni di recessione e le drastiche misure di austerità messe in atto.I distributori di carburante protestano per  un calo delle vendite del 75-80% nell’ultimo trimestre 2012, rispetto al 2011,  e come logica conseguenza c’è stato anche un crollo delle entrate fiscali per  400 milioni di euro solo per le mancate vendite di gasolio per riscaldamento. Il Ministro delle Finanze, Yiannis Stournaras, professore di economia e banchiere, tanto per cambiare, ed ex capo della IOBE, l’Associazione Economica degli industriali greci , è stato comunque irremovibile, pur avendo un quadro della situazione economica  greca molto chiaro, continua a negare l’agghiacciante evidenza che appare  ormai evidente  a qualsiasi cittadino del paese:  rifiuta ancora qualsiasi aiuto anche per le famiglie più povere, ma consiglia di “essere pazienti per un altro anno” e di aspettare che il freddo passi. Aspettare che il freddo passi….. geniale davvero! Ma poi ha anche detto che il crollo delle entrate sui carburanti per riscaldamento è dovuto all’”accumulo fatto lo scorso anno”, senza dare importanza al calo delle vendite dell’ 80%. Ovviamente il culto del suo credo economico, che lo fa tanto rassomigliare a Mario Monti ed ai suoi stolti discepoli, non gli consente di prendere atto di alcuni effetti collaterali, ad esempio sulla salute, sui rischi di incendio e sul taglio illegale dei boschi. La troika sembra comunque soddisfatta dei risultati che ha ottenuto, quindi , come si permettono le vittime delle sue scelte politiche di non essere d’accordo e protestare ?  Gia’—-perche’ bisogna anche soffrire in silenzio ed anche morire tacendo se occorre. Poveri carabinieri d’Europa. Per le persone che adesso consumano più energia elettrica per il riscaldamento, c’è in ogni caso anche la possibilità di godersi  pure  un pizzico dell’effetto della “liberalizzazione del settore dell’energia”, ( in Italia lo stiamo attendendo come il decantato salvatore ) tanto che la spesa sta diventando insostenibile, e le bollette hanno subito un aumento del 9%  (di più per i piccoli consumi, di meno per i consumi maggiori, secondo la vecchia regola del togliere di piu’ a chi ha di meno che ben conosciamo anche da noi ), in attesa dell’aumento del 20%, che dovrebbe essere approvato entro quest’anno. Intanto le società che forniscono l’energia pubblica, ogni mese stanno tagliando  gas e luce a 30.000  utenti  che non possono pagare le bollette! Mille famiglie al giorno….In pratica in Grecia  da 300 a 500 mila famiglie vivono  già letteralmente al buio. Saranno questi i segnali incoraggianti di Jeroen Dijsselbloem ? Di contro  il prof. Hans Werner Sinn, consigliere personale di Angela Merkel,  insieme ad altri 50 nomi del mondo dell’economia e sostenuto da Moorald Choudry, vice-presidente della Royal Bank of Scotland (la quartabanca del mondo) ha presentato un rapporto urgente al Consiglio d’Europa  e alla Bce sostenendo la tesi della fuoriuscita, almeno temporanea. Non solo, ma nel rapporto si legge testualmente che “l’economia (greca) è arrivata ad un punto di tale degrado da poter essere considerata come tragedia umanitaria e quindi si può cominciare a ventilare l’ipotesi di chiedere l’intervento dell’Onu”. Intanto, è iniziato il diciassettesimo giorno di protesta per gli agricoltori, incredibile ma e’ cosi’, stanno veramente protestando ed anche veementemente  ed oltre a distribuire cibo al popolo  chiedono la riduzione del prezzo del gasolio per i mezzi agricoli, un abbassamento dell’Iva e, soprattutto, chiedono che le banche rilascino credito. Ma non sono solo gli agricoltori che regalano i propri prodotti. Molte aziende alimentari distribuiscono gratis in piazza, tramite Alba Dorata, quello che non sono riusciti a vendere. In teoria, la cosa sarebbe illegale  ma arrivati a questo punto sono in molti ad operare una netta  distinzione tra ciò che è legale e ciò che è giusto. La situazione si fa sempre più disperata. La sensazione che ho e’ molto nitida, mai come ora la Grecia  rischia la guerra civile. E i numeri confermano l’inarrestabile crescita del disagio sociale ed economico. Le rapine, negli ultimi mesi, sono aumentate del 600%. In parecchi inoltre si danno al saccheggio di metallo, da rivendere per qualche spicciolo. La gente e ridotta alla fame e si vede ed ormai farebbe qualsiasi cosa per mettere in tavola qualcosa di caldo da mangiare. Ammesso che si abbia ancora una tavola o un tetto sotto il quale stare.  Anche il numero dei senzatetto è aumentato in maniera spropositata. Le ultime stime parlano di 40mila persone costrette a vivere nei cartoni agli angoli delle strade. Ne ho visti tanti passeggiando per le vie di una Atene spettrale, fredda ed avvolta da una cappa fetida. Una delle immagini più significative ritrae un antico anfiteatro greco, sulle cui scalinate dormono decine di senzatetto, avvolti da scatoloni di cartone. Anche Amnesty International ha stilato il suo rapporto, in cui denuncia le condizioni di estrema povertà della gente e degli abusi ricorrenti di una polizia male attrezzata, che tenta di mantenere il controllo  di una nazione ormai alla deriva e ben avviata verso la guerra civile. Insomma, nè le strabilianti cifre di denaro elargite del trio Fmi-Bce-Ue, né le varie direttive della  razza padrona che ci tiranneggia da Bruxelles sono riuscite a ristabilire le sorti del popolo greco, né tanto meno, dello Stato. Ma non era questo che volevano, infatti.  Ovviamente, i soldi sono finiti nelle mani delle banche e da lì non sembra si siano mai mossi. La scusa è sempre la stessa ed è quella abusata che usano anche da noi. Salvare le banche per salvare il popolo. Viene veramente da piangere a guardarsi intorno, i risultati dell’ideologia della ricapitalizzazione bancaria sono devastanti ed insopportabili allo sguardo. Ma oltre ai soliti istituti di credito ci sono anche altri che sono riusciti a trarre un profitto da questa situazione. La crisi ha portato infatti ad una netta riduzione del costo del lavoro, nonché ad una liquidazione coatta  dei diritti dei lavoratori.  Tra i vari tagli operati dal governo rientrano quelli per l’indennità di fine rapporto dei lavoratori, la malattia e gli straordinari.  Insomma, le multinazionali nord europee stanno realizzando una piccola Cina, nel cuore dell’Europa, governata direttamente da loro. Ecco il fine ultimo del lavorio frenetico della Troika, tornare ai tempi della “Compagnia delle Indie” e farlo in Europa. Proprio dove e’ nata la civilta’ occidentale: Atene e Roma. Distruggere la nostra cultura ed anche il ricordo di cio’ che fummo. Questi lavoratori vengono  pagati una miseria, senza che siano assicurati  loro nemmeno i diritti fondamentali. Come se non bastasse, il 95% dei prodotti di queste società finiscono all’estero. In pratica, la penisola diventa semplicemente una base di produzione a basso costo da cui far partire le proprie merci verso i mercati che ancora sono in condizione di consumare “.

Il racconto di Campoli finisce qui ma proseguira’ nei prossimi giorni, nel frattempo su internet è esplosa la contesa sulla veridicità di alcune notizie (come quella degli assalti ai supermercati) e sul fatto che i media ufficiali in Europa stiano tacendo sulla drammatica situazione ellenica. C’è chi grida ad una manovra studiata ad hoc. Niente di piu’ facile.  In Italia siamo in campagna elettorale e non farebbe comodo a nessuno dei grandi partiti il fatto che le misure europee abbiano condotto un paese allo sfacelo. E non farebbe comodo nemmeno ad Hollande principale fautore delle politiche comunitarie. Senza parlare della Merkel, dato che in Germania il principale motivo di protesta riguarda la questione dei soldi dei “paesi ricchi” che finiscono nelle banche di “quelli poveri”. Insomma, effettivamente la questione greca non fa comodo a nessuno. Che muoiano dunque in silenzio, senza disturbare le prossime vittime. Non ci credete che e’ cosi’ ? Venite a vedere.
di Gianni Fraschetti



Crisi economica del 2008-2011
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Crisi_economica_del_2008-2011



La crisi economica del 2008-2011 ha avuto avvio dai primi mesi del 2008 in tutto il mondo, in seguito a unacrisi di natura finanziaria scoppiata nell'estate del 2007 (originatasi negli Stati Uniti con la crisi dei subprime). Tra i principali fattori della crisi figurano gli alti prezzi delle materie prime (petrolio in primis), una crisi alimentare mondiale, un'elevata inflazione globale, la minaccia di una recessione in tutto il mondo, così come una crisi creditizia ed una conseguente crisi di fiducia dei mercati borsistici.
Alla crisi finanziaria scoppiata nell'agosto del 2007 sono seguite una recessione, iniziata nel secondo trimestre del 2008 e una grave crisi industriale (seguita al fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre) scoppiata nell'autunno dello stesso anno - di proporzioni più ampie che nella grande depressione - con una forte contrazione della produzione e degli ordinativi.[1][2] L'anno 2009 ha poi visto una crisi economica generalizzata, pesanti recessioni e vertiginosi crolli di Pil in numerosi paesi del mondo e in special modo nelmondo occidentale.[3] Terminata la recessione nel terzo trimestre 2009, tra la fine dello stesso anno e il 2010si è verificata una parziale ripresa economica. Il 2011 ha conosciuto l'allargamento della crisi ai debiti sovranie alle finanze pubbliche di molti paesi, soprattutto dell'eurozona, in molti casi salvate in extremis (Portogallo,Irlanda, Grecia) dal rischio di insolvenza.[4]

Aumento dei prezzi delle materie prime negli anni 2000 

Andamento storico del mercato petrolifero 

Già a partire dagli anni 60 gli Stati Uniti, che fino ad allora erano stati fornitore marginale di greggio, ovvero in grado di esercitare influenza sui prezzi ed equilibrare il mercato intervenendo sui volumi di forniture, videro erodere la propria capacità inutilizzata[5] di petrolio.[6] Successivamente, gli shock petroliferi del 1973 (Guerra del Kippur) e del 1979 (Rivoluzione iraniana) - con improvvise difficoltà di approvvigionamento energetico -, conseguenze di consistenti abbassamenti dell’offerta e della capacità operativa dell’OPEC (di cui fanno parte tredici paesi esportatori di petrolio, principalmentemediorientali e africani), crearono ulteriori turbolenze nel mercato petrolifero e una impennata inflazionistica generalizzata, che colpì soprattutto i paesi dell'Europa occidentale e il Giappone.[7]L’aumento conseguente delle quotazioni del greggio causò una marcata flessione della domanda mondiale, specialmente nei paesi OCSE, inducendo alcuni paesi esterni all’OPEC ad accrescere l’offerta di petrolio. Ciò indebolì il controllo dell’Organizzazione, favorendo un progressivo calo delle quotazioni.[6] I prezzi del greggio, tuttavia, sono tornati a essere sensibilmente più instabili dalla seconda metà degli anni novanta e sono cresciuti a un ritmo sempre più sostenuto fra il 2004 e la metà del 2008. Le prospettive future per l’offerta di petrolio indussero timori a livello internazionale, a causa del fatto che dalla fine del 2004 la crescita della produzione petrolifera nei paesi non appartenenti all’OPEC si mantenne praticamente nulla, come conseguenza di limiti di natura geologica. La stasi economica nei principali paesi avanzati e l'avvio della crisi finanziaria nel biennio 2007-2008, con la successiva drastica contrazione dell’attività economica mondiale (2009), provocarono il rallentamento della domanda di greggio nelle economie emergenti e il conseguenziale crollo dei prezzi petroliferi.[8]

Impennata dei prezzi delle materie prime industriali e carovita 


La decadenza economica degli anni 2000 si è cominciata a manifestare a partire dall'incremento dei prezzi delle materie prime, alimentari e industriali, che ha seguito una riduzione dei costi delle stesse nel precedente periodo 1980-2000. Nel 2000 il costo del greggio (che esercita un ulteriore impatto influenzando i prezzi di altre fonti energetiche, soprattutto il gas naturale e il carbone) subì un aumento del 45% circa, con una oscillazione da 26 dollari a 34 dollari nel corso dell’anno, mentre dal 2001 (anno dell'attentato alle Torri Gemelle) al 2003 il prezzo si conservò pressoché invariato, oscillando intorno ai 20 dollari. Nel 2004, a fine anno si ebbe un forte innalzamento pari al 100%, con il raggiungimento dei 40 dollari al barile.[9]
Solo dal 2008 l'incremento dei prezzi delle commodity, in particolare il rialzo del prezzo del petrolio grezzo e di alcuni cereali, si è fatto sentire a tal punto da cominciare a creare serie conseguenze economiche e frenare gradualmente l'attività economica, minacciando il terzo mondo con l'aumento del rischio della fame, producendo stagflazione e ponendo ostacoli al commercio globale (a causa dell'aumento dei costi di trasporto, cresciuti parallelamente all'aumento del costo del greggio).[10][11] Tutto ciò causò ripercussioni dirette sul fenomeno della globalizzazione, accanto a un'ondata generalizzata di ribassi nelle borse di tutti i continenti.[11] L'aumento dei prezzi delle materie prime si tradusse poi nell'aumento dei costi finali di produzione dei beni di consumo, con conseguenze sulle fasce più deboli della popolazione mondiale. L'area euro, fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio in percentuale vicina al 100%, ha risentito non solo a livello produttivo, ma anche sui prezzi al consumo, con conseguenze non indifferenti in termini di Pil, consumi privati, investimenti e esportazioni.[12] Gli effetti sull'economia possono variare fra i paesi in base non solo alla dipendenza dall'importazione delle materie prime e alla loro intensità di utilizzo, ma anche in relazione al fatto se il rialzo delle quotazioni è indotto da una contrazione dell’offerta o da un eccesso di domanda.[10]
I prezzi delle materie prime sono cresciuti vertiginosamente negli ultimi anni, per poi arretrare in misura marcata a partire da metà 2008 allorché, in conseguenza della crisi finanziaria, sono state riviste al ribasso le aspettative sulla crescita futura della domanda. Nel gennaio 2008, il prezzo del petrolio superò i 100 dollari al barile per la prima volta nella sua storia,[13] continuando a salire nei mesi successivi, fino ad arrivare ai 147 dollari a barile (qualità Brent), in rialzo del 470% rispetto all’inizio del 2000, per poi scendere a settembre.
Nel caso del greggio, l’incremento fu dovuto all'effetto congiunto della crescente domanda mondiale, in particolare per la forte espansione delle economie emergenti (Cina, India e Medio Oriente in particolare), delle interruzioni di fornitura e delle revisioni al ribasso apportate alle aspettative sugli approvvigionamenti futuri.[6][9][14] Anche altre materie essenziali nella catena della produzione, come l'acido solforico e la soda caustica, hanno visto un forte incremento del loro prezzo fino al 60%. La crisi dell'aumento del costo del petrolio e di alcune altre sostanze alimentari sono state oggetto di dibattito nel 34° vertice del G8 tenutosi in Hokkaido nel luglio 2008. Le cause di questi repentini rialzi sono plurime (picco di Hubbert) e sono state individuate oltre che nei problemi di instabilitàgeopolitica (seconda guerra del Golfo), anche nella crescita delle potenze asiatiche, nella svalutazione del dollaro, nell'impennata della domanda mondiale (2001-2007),[15] con un potenziale di crescita ancora rilevante, nelle politiche di offerta di alcuni produttori, e, in ultima analisi, nella speculazione finanziaria (finanziarizzazione dei mercati delle materie prime).[8][9]

Crisi dei sub-prime negli Stati Uniti 

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Per approfondire, vedi la voce Crisi dei subprime.

Crisi del mercato immobiliare statunitense 


La crisi dei mutui sub-prime (mutui secondari), mutui a basse garanzie (perché sottoscritti da contraenti con reddito inadeguato o con passato di insolvenze ofallimenti) concessi dalle banche d'investimento americane (banche "suprimer", che concedevano finanziamenti chiedendo tassi d’interesse variabili e crescenti nel tempo ottenendo una compensazione del rischio con il rendimento dei prestiti), inizia a manifestarsi nel 2006 per scoppiare nel 2008. La crisi raggiunge il punto di non ritorno quando i risparmiatori americani cominciano a non ripagare più i mutui dando avvio a un massiccio aumento dei pignoramenti(1,7 milioni di case coinvolte nel solo 2007).
All'origine di questo fenomeno la vertiginosa crescita del mercato immobiliare americano (picco 2004-2006), con il forte aumento dei prezzi delle abitazioni e la successiva espansione degli investimenti nel settore.[16] Tale "bolla" speculativa si espanse di pari passo col costante apprezzamento delle case tendendo a raggiungere, attraverso l'aumento costante della destinazione di risorse nel settore, l'espansione permanente del mercato. L'indebitamento delle famiglie americane provocò nel 2006 l'esplosione dei prezzi delle attività, e in particolare di quelli immobiliari; l'indebitamento aumentava via via che cresceva il valore delle proprietà immobiliari. La caduta dei prezzi nel 2007 provocò l'esplosione del valore dei mutui a livelli superiori alla consistenza stessa del valore delle abitazioni. Le famiglie più fortemente indebitate avevano scommesso sul protrarsi della crescita, ignorando il rischio di un rovesciamento del mercato.[17]
L'esplosione della bolla dei mutui fu amplificata dal fatto che le banche statunitensi, al fine di ridurre l'esposizione rispetto a questi prodotti finanziari altamente rischiosi, vendevano a terzi i mutui stessi attraverso diversi strumenti finanziari, parcellizzandoli e riassemblandoli con altri prodotti. In questo modo le banche scaricavano su altri soggetti (spesso altre banche, ma anche risparmiatori) i rischi corsi concedendo tali finanziamenti. La cartolarizzazione dei mutui subprime moltiplicava spesso i rendimenti in quanto chiedeva un ulteriore surplus ai soggetti a cui rivendevano i derivati dei mutui secondari. Tali processi hanno reso infetto l'intero sistema finanziario mondiale di questi titoli, a un certo punto della crisi ritenuti, con un'espressione peggiorativa, "tossici".[16]
La forte svalutazione di questi strumenti innescò difficoltà gravissime in alcuni fra i più grandi istituti di credito americani. Bear Sterns, Lehman Brothers e AIG vennero ridotti al collasso e poi messi in sicurezza dall'intervento del Tesoro statunitense di concerto con la FED. Anche banche europee, come la britannica Northern Rock (quinto istituto di credito inglese), e grossi istituti finanziari (lasvizzera Ubs, la belga Fortis, la franco-belga Dexia (questi ultimi due parzialmente nazionalizzati dai governi francese, belga e lussemburghese), la tedesca Hypo Real Estate e l'italiana Unicredit), furono investiti dalla svalutazione dei titoli immobiliari, venendo successivamente o nazionalizzati o costretti a ricapitalizzarsi.[18][19] Dopo diversi mesi di debolezza e perdita di impieghi, il fenomeno è collassato tra il 2007 e il 2008 causando la bancarotta di banche ed entità finanziarie e determinando una forte riduzione dei valori borsistici e della capacità di consumo e risparmio della popolazione.[20][21][22][23][24]

Crollo delle borse e crisi di fiducia 

Il rapido crollo del mercato immobiliare fu reso più devastante dal graduale rialzo del tasso di sconto operato dalla FED negli anni dell'esplosione della crisi dei mutui. Gli Stati Uniti, l'economia più grande del mondo, entrati in una grave crisi creditizia e ipotecaria patirono anche lo svilimento del valore del dollaro molto basso rispetto all'euro e ad altre valute.
Il peggioramento delle borse, segnato dalle fortissime vendite sul mercato bancario, fu immediato. A causarlo la radicale crisi di fiducia dei depositanti e degli azionisti verso le banche.[25][26] L’indiceS&P500 di Wall Street, termometro dello stato di salute della finanza mondiale, nel periodo a cavallo tra settembre e ottobre 2008 segnò una flessione del 25,9%, con ondate di vere e proprie vendite da panico (panic selling) in alcuni giorni.[27] A ciò si accompagnò una crisi del credito, determinata dal clima di pessimismo e di diffidenza tra le stesse banche (forte aumento dei tassi interbancari), che portò in breve tempo alla carenza di liquidità nel sistema economico.[25]
La crisi dei mutui in pochi mesi colpì anche l'economia reale provocando recessione, caduta degli investimenti e dei redditi e crollo dei consumi. La risposta più immediata alla crisi del credito e alla crisi di fiducia apparve il massiccio intervento degli stati e delle banche centrali che provvidero a tagliare i tassi d’interesse e a immettere liquidità nel sistema economico, cercando di incentivare gli investimenti e la rimessa in moto dell'economia. Altre misure di intervento ponderate furono la sospensione delle contrattazioni nelle piazze azionarie per impedire danni su scala mondiale e la proibizione, da parte delle commissioni di vigilanza delle piazze azionarie, delle vendite allo scoperto (ovvero quelle effettuate senza il reale possesso di titoli) su titoli finanziari e assicurativi.[28]

Intervento del Tesoro americano sul sistema bancario e finanziario 

L'aggravarsi della crisi spinse il governo americano a intervenire. Il segretario all'economia Henry Paulson patrocinò l'attuazione di un corposo piano di salvataggio del sistema finanziario americano, approvato il 3 ottobre 2008 (dopo essere stato bocciato il 29 settembre alla Camera) dal Congresso degli Stati Uniti[29][30], venendo in soccorso dei grandi istituti di credito e delle banche americane ridotte al rischio di fallimento.
Il cosiddetto Tarp (Troubled asset relief program) prevedeva un programma di interventi statali in più fasi nel cuore dell'economia Usa, ponendo fine al modello economico della deregulation reganiana impiegato negli Stati Uniti durante gli anni seguiti alla caduta del muro di Berlino e alla fine della Guerra Fredda.[31]Gli ingenti piani di nazionalizzazione e di intervento nel sistema economico americano ponevano fine a un'epoca in cui l'amministrazione americana, soprattutto negli anni 90 (presidenza Clinton), aveva esercitato pressioni sulle banche semipubbliche perché concedessero più credito ai ceti meno abbienti, adoperandosi per rimuovere la separazione del sistema bancario americano (Glass-Steagall Act) tra attività bancaria tradizionale e investment banking.[32] Il piano all'inizio prevedeva una soglia nominale massima di intervento non superiore ai 700 miliardi di dollari, ma complessivamente saranno 7.700 i miliardi di dollari di liquidità immessi sul mercato bancario a tassi vicino alla zero dalla Federal Reserve a sostegno delle banche non solo americane, ma anche europee (come Royal Bank of Scotland e UBS) durante il biennio di crisi 2007-2009.[33][34][35] Istituti come Bear Stearns (acquisita da J.P. Morgan Chase),Freddie Mac e Fannie Mae (queste ultime poste sotto il controllo governativo tramite la neonata Federal Housing Finance Agency), Merrill Lynch (assorbita daBank of America), AIG (società nazionalizzata per l'80% degli attivi e sostenuta con un prestito di 85 miliardi di dollari[36]), Morgan Stanley, Citigroup, State Street e Wells Fargo giovarono dell'intervento del Tesoro americano e della Fed oppure vennero acquisite da altri gruppi bancari americani di maggiori proporzioni (Goldman Sachs, J.P. Morgan Chase, Bank of America), costituendo in questo modo forti posizioni di monopolio.
I 600 miliardi di asset tossici posseduti da Fannie Mae e Freddie Mac vennero acquisiti dalla Federal Reserve, impedendo il fallimento delle due banche. La decisione della Fed arrivò dopo un altro intervento in favore di Citigroup, beneficiaria dal dipartimento del Tesoro e dalla Federal Deposit Insurance Corporation (l'equivalente della Cassa Depositi e Prestiti) di garanzie per 306 miliardi di dollari, legate ad asset correlati al mercato immobiliare.[37] Aig, allora la più grande compagnia assicurativa del mondo, già colpita dal giudizio negativo delle agenzie di rating, subì fortissime perdite economiche a causa della caduta del settore immobiliare e cadde in crisi di liquidità. Il 17 settembre 2008, il Federal Reserve System mise in atto una linea di credito, legata anche all'intervento di investitori privati, del valore 85 miliardi di dollari in favore di Aig in cambio di una quota del 79,9% del capitale della compagnia, realizzando il più importante salvataggio di una compagnia privata nella storia degli Stati Uniti.[38] Il 9 ottobre 2008 la Fed attivò un ulteriore prestito da 37,8 miliardi di dollari in favore della compagnia.[38]

La bancarotta di Lehman Brothers 

Il fallimento di Lehman Brothers fu il più grande della storia degli Stati Uniti e fece precipitare nel panico le borse mondiali con effetti devastanti sull'intero sistema economico-finanziario mondiale. La bancarotta superò per grandezza quelle di gruppi come Worldcom o Enron.[39] Prima che Lehman Brothers annunciasse bancarotta la Federal Reserve e il governo americano avevano cercato di pattuire l'acquisizione della banca d'affari da parte di Barclays o di Bank of America, che tuttavia avevano opposto il loro rifiuto al tentativo di fusione.[39] La logica del too big to fail in questa circostanza non venne rispettata.
La banca d'investimento, all'epoca il quarto istituto di credito americano, non ricevette l'erogazione dei fondi statali né l'intervento di capitali esterni, venendo costretta a iniziare le procedure fallimentari il 15 settembre 2008 (facendo ricorso al "chapter 11", ossia alla norma statunitense per la bancarotta con liquidazione controllata) con un indebitamento di 613 miliardi di dollari. Lehman Brothers nel 2007 aveva chiuso i bilanci con ricavi di 19 miliardi di dollari e un utile netto di 4,19 miliardi. Solo il 10 settembre dell'anno successivo, cinque giorni prima del fallimento, alla fine del secondo trimestre, i ricavi del gruppo apparivano negativi per 2,9 miliardi di dollari, mentre gli utili per 3,9 miliardi.[39] La causa del rapido tracollo erano stati i debiti contratti sui mutui ad alto rischio, le massicce svalutazioni dei titoli seguite al crollo del mercato immobiliare e le contemporanee esposizioni che il gruppo aveva accumulato nel mercato dei credit default swap.[39] Come conseguenza immediata del fallimento, in una sola giornata le borse mondiali videro cancellati 1.200 miliardi di dollari di capitalizzazione (quasi 900 miliardi di euro), oltre l’intera capitalizzazione della sola borsa di Milano, mentre le perdite europee complessive si attestarono a 125 miliardi.[40]

La crisi finanziaria in Europa 

Il salvataggio delle banche da parte dei governi europei 



Salvataggio del sistema bancario in Gran Bretagna 

La generalizzata presenza nelle banche di asset "tossici" favorì l'allargamento della crisi, intaccando direttamente anche diversi paesi europei: le borse del vecchio continente accumularono sin dallo scoppio della crisi molteplici perdite.[41] La crisi dei mutui toccò per prima la Northern rock, quinto istituto di credito britannico, specializzato nei mutui immobiliari. A metà settembre del 2007, la diffusione della notizia che la banca non sarebbe stata in grado di ripagare i suoi clienti a causa dell'impossibilità di rifornirsi sul mercato interbancario, innescò il panico tra i risparmiatori che presero d'assalto gli sportelli nel tentativo di recuperare i propri depositi.[42] La Banca d'Inghilterra e l'FSA, l'ente che controlla il settore creditizio, diffusero proclami che invitavano alla calma i correntisti. Secondo i quotidiani britannici Northern rock aveva continuato tuttavia a concedere ai clienti prestiti sino a cinque volte l'ammontare dei salari e fino al 125% del valore delle case, nonostante tutti gli avvertimenti sull'instabilità economica e il possibile crollo delle quotazioni degli immobili.[43] La Banca centrale britannica procedette d'imperio quindi alla nazionalizzazione dell'istituto impegnando circa 110 miliardi di sterline. L'intervento della Banca d'Inghilterra si è però allargato all'intero sistema bancario, attraverso interventi di ricapitalizzazione e acquisti ingenti di bond.[44] La Bradford & Bingley venne anch'essa tratta in salvo e nazionalizzata, mentre vennero acquistate anche azioni di Hbos, Lloyds Tsb e Royal Bank of Scotland.[45] Il governo inglese in alcuni casi ha acquisito il diritto alla nomina dei vertici e alla deliberazione di decisioni importanti per le banche beneficiarie, imponendo più severe regole di governance.

Piani di salvataggio nel resto d'Europa 

A beneficiare degli aiuti di stato sono stati anche altri due grandi gruppi: Dexia e Fortis. Dexia, banca specializzata nei prestiti alle collettività locali, finanziandosi in gran parte a breve termine, vendendo obbligazioni agli investitori o indebitandosi verso altre banche, si trovò particolarmente esposta alla crisi del credito e al clima di sfiducia tra gli istituti finanziari non più disposti a prestarsi denaro tra loro. Il governo belga intervenne per primo iniettando liquidità per 3 miliardi di euro insieme agli azionisti belgi. Anche il governo francese, in parte attraverso Cdc, la Cassa Depositi transalpina a controllo statale, intervenne riservandosi una parte consistente del capitale della banca. Il Lussemburgo partecipò al piano di salvataggio con una relativamente piccola quota di capitale.[18] Anche il gruppo bancario belga-olandese Fortis subì una parziale nazionalizzazione. Pesantemente danneggiata a fine settembre dal crollo della borsa, ricevette il soccorso dei governi di Belgio, Olanda e Lussemburgo. Il contributo più importante fu quello belga; di proporzioni inferiori quello del governo olandese, mentre quello lussemburghese fu il più ridotto.[18] La valutazione al ribasso delle stime sulla solidità di Hypo Real Estate e la conseguente richiesta di rifusione da parte dei creditori causò il rischio di tracollo dell'istituto tedesco. Guidata dal governo di Berlino, dalla Banca centrale tedesca e dalla Bafin, l'authority tedesca di controllo dei mercati finanziari, il piano di salvataggio della HRE fu il più grande della storia tedesca.[19] Il governo tedesco intervenne anche su Sachsen Lb, West Lb e Ikb, optando per una strategia diretta ad assicurare la capitalizzazione di banche e compagnie assicurative e la garanzia sui titoli di nuova emissione.[45] Altri piani di salvataggio vennero predisposti daSvezia, Danimarca, Portogallo, Grecia e Olanda.[46]

Gli effetti della crisi finanziaria nel mondo 

La crisi colpisce l'economia reale 

Complessivamente, nella prima metà del 2008 si assistette a un rallentamento deciso delle principali economie del pianeta e all'aumento repentino dell'inflazione, che sarebbe stata spinta dall'aumento dei prezzi delle commodity, anche se altri studi affermano che i prezzi più elevati delle materie prime non avrebbero generato ripercussioni consistenti sull’inflazione.[14][47] La parte finale dell'anno vide il manifestarsi di una pesante recessione, seguita all'aggravarsi dopo l'estate della crisi finanziaria e creditizia. Sintomo della grave situazione di crisi l'abbassamento in picchiata dei prezzi delle materie prime e del greggio, che scese fino a toccare i 40 dollari al barile (WTI e Brent).[47][48] Il fallimento di Lehman Brothers e l'aggravarsi della crisi finanziaria e economica, spinse le principali banche centrali, tra cui la BCE e la FED (dopo aver in estate scelto di non operare ribassi dei tassi d'interesse per contrastare l'alta inflazione) a intervenire riducendo i tassi di sconto e immettendo grosse dosi di liquidità a sostegno del sistema bancario al fine di evitare una crisi del credito, come non era mai stato fatto dai tempi del dopoguerra.[47]

Conseguenze nel mondo 

La bolla immobiliare americana, il successivo fallimento di Lehman Brathers provocarono ripercussioni economiche a livello mondiale. La produzione industriale in Europa a partire dall'autunno del 2008 calò bruscamente, per aggravarsi ulteriormente l'anno successivo con una pesante recessione che colpì l'intero mondo occidentale, mentre le economie emergenti (Cina, India, Brasile) accusarono solo lievi o poco consistenti flessioni di Pil. Il rapido contagio tra le economie del pianeta mise a nudo una evidente dipendenza dei modelli di sviluppo dal commercio estero.[49] In America Latina la crescita si attestò al 4,6 rispetto al 5,8% del 2007; i paesi più colpiti furono quelli dell'America centrale esportatori di materie prime.[49] L'economia cinese vide ridotta la crescita dal 13 al 9% con una riduzione dell'export, mentre i consumi privati mantennero un buon livello.[50] L'India crebbe invece del 7,3 rispetto al 9,3% del 2007. Anche l'Europa orientale, che pure aveva sperimentati tassi di crescita sostenuti, conobbe grosse difficoltà legate soprattutto alla frenata della domanda della Germania, maggior partner delle economie della zona. Particolarmente colpiti furono i paesi dell'area baltica, penalizzati dal blocco improvviso del credito che aveva eccitato i consumi di famiglie e incentivato gli investimenti.[51] La Russia mantenne invece un dinamismo costante con uno sviluppo complessivo nel 2008 del 5,6%, venendo penalizzata soprattutto nella seconda parte dell'anno dalla caduta del prezzo del petrolio e dalla svalutazione del rublo.
Altri paesi soffrirono gravi effetti immediati dall'esplosione della crisi finanziaria americana: la Danimarca entrò in recessione (sei mesi consecutivi di crescita economica negativa) nel primo trimestre del 2008, colpita soprattutto dalla crisi del mercato degli immobili, da una forte disoccupazione e dalle difficoltà nel settore bancario che porteranno al fallimento di 11 istituti di credito.[52] Nel periodo luglio-settembre del 2008, l'insieme delle economie dell'eurozona si contrasse dello 0,2%,[53] mentre nel quarto trimestre si toccò la cifra dell'1,6%. La produzione industriale dell'area euro evidenziò nei mesi conclusivi del 2008 una riduzione del quasi 3%; particolarmente colpita fu la produzione manifatturiera tedesca. Ancor peggio l'Islanda, la cui fragile economia fu messa in crisi dal fallimento quasi contemporaneo delle tre maggiori banche del paese e da una massiccia svalutazione della corona, accompagnata a tassi di disoccupazione e inflazione a due cifre.[54][55] L'Islanda, che aveva ricevuto il sostegno finanziario del Fondo Monetario Internazionale (FMI), di stati europei e degli USA, rifiutò però la restituzione di quattro miliardi ai risparmiatori inglesi e olandesi colpiti dal fallimento della banca Icesave. Il presidente islandese, Ólafur Ragnar Grímsson, pose un netto rifiuto all'accordo con Gran Bretagna e Olanda per rimborsare 4 miliardi ai circa trecentomila risparmiatori della banca Icesave, controllata da Landsbanki, fallita nel 2008, determinando un forte raffreddamento delle relazioni con i due stati.[56]
Se fino ai mesi estivi le prospettive di espansione economica non sembravano compromesse, alla fine dell'estate l'allargamento della crisi creditizia si fece più marcato e più profonda si avvertì la recessione. Il Pil degli Stati Uniti sul finire dell'anno, nel quarto trimestre, si contrasse del 6,3% (su base congiunturale), mentre la produzione industriale si ridusse complessivamente nel 2008 del 2,2% e la disoccupazione è passata dal 4,9 al 7,2.[57] Segnali ugualmente negativi si ebbero per i prezzi al consumo e quelli del mercato immobiliare, che raggiunse livelli minimi mai raggiunti.[57] Nel periodo ottobre-dicembre il Pil del Giappone, sebbene la sua economia fosse meno esposta rispetto alle turbolenze del settore finanziario, si ridusse del 3,2%; a fine anno il saldo della bilancia dei pagamenti fu negativo per la prima volta dal 1996. Anche il Regno Unito, ugualmente esposto alla crisi del settore immobiliare e bancario come gli Stati Uniti, risentì di un forte rallentamento dell'economia con una crescita nel 2008 dello 0,7% rispetto al 3% dell'anno precedente.[57] La Bank of England nel tentativo di contenere l'inflazione dimunì per ben 5 volte nel 2008 i tassi di riferimento (dal 5,5 al 2%).

Recessione del 2009 

Nel 2009 l’economia mondiale risentì pienamente degli effetti della crisi finanziaria originatasi negli Stati Uniti e acuitasi nell’ultima parte del 2008. Radicale fu la contrazione dell’attività economica in tutti i principali paesi del mondo, raggiungendo il punto di massima contrazione nel primo trimestre dell’anno, tanto che quella del 2009 è stata considerata come la peggiore recessione dal 1929.[58] La crisi generalizzata determinò un aumento verticale della disoccupazione che compresse la capacità di spesa delle famiglie, favorì la propensione al risparmio, indebolendo la domanda aggregata. Nell’aprile 2009, per la prima volta in Europa, il tasso di disoccupazione maschile superò quello femminile, mentre la disoccupazione giovanile (al di sotto di 25 anni), subì fortemente le conseguenze della fase recessiva, con una crescita costante che raggiunse il 18,7% ad aprile 2009.[59]
In Europa la recessione determinò effetti profondamente negativi con forti riduzioni di Pil in Irlanda (-5,0%), nelRegno Unito (-2.8%), e in Germania (-2.3%), Italia, Olanda e Spagna (-2,0%), Belgio (-1,9%), Francia(-1,8%). Solo la Slovacchia, appena entrata nell'euro, registrò ancora una crescita significativa (2,7%), ma comunque in netta frenata rispetto alla stima del 2008 (7,1%) e il 10,4% dell'anno precedente. Dati ancora peggiori si registrarono nell'Europa dell’est, dove la crescita a cavallo tra metà 2008 e 2009 accusò sensibili cali: Lettonia (-6,9%), Estonia (-4,7%), Lituania (-4,0%), Polonia (-2,0%). L'inflazione dell'eurozona, nel periodo tra il maggio 2008 e 2009 rimase invece stazionaria per la politica di contenimento adottata dalla BCE diretta da Jean-Claude Trichet.[59]
Le difficoltà della ripresa furono determinate anche da una troppo fragile condizione del sistema creditizio, appesantito dalle conseguenze della crisi di fiducia dei mesi precedenti.[58] L'export delle economie meno sviluppate, risultato della riduzione del prodotto e dei consumi nei paesi più avanzati, segnò una brusca riduzione, nell'ordine del 12,3%.[58] L'interscambio ha poi iniziato a riattivarsi nei mesi estivi del 2009. Il segno di una ripresa, già in corso nel 2009, fu il rialzo deciso dei costi delle materie prime (nel 2009 quelle industriali del 27%, quelle alimentari del 15%), la cui discesa era stata più alta per quelle industriali che per quelle alimentari. Essa fu però più decisa nelle economie emergenti e più stentata in quelle avanzate; più dinamica apparve la ripresa degli Stati Uniti in confronto all'Europa, dove la minore consistenza delle misure adottate per l'uscita dalla crisi e una maggiore tutela a beneficio dell'occupazione hanno comportato più alti costi a carico delle imprese, non in grado di attuare sin dall'inizio dei piani di riconversione.[58] Da poco più di 40 dollari a barile, il prezzo del Brent, il greggio di riferimento per i mercati europei, è salito fino ai 70 dollari in giugno. A partire da ottobre, le quotazioni del petrolio hanno fluttuato all’interno di un andamento compreso tra i 70 e gli 80 dollari a barile.
Nella prima parte del 2009 la Banca Centrale Europea proseguì la fase di ribassi dei tassi di interesse ufficiali che aveva iniziato nell’ottobre dell’anno precedente. L'istituto centrale continuò inoltre ad attuare interventi "non convenzionali", introdotti nell’ottobre del 2008, finalizzati a favorire il funzionamento del mercato interbancario, a sostenere i bilanci delle banche e ad allentare le condizioni di finanziamento al settore privato e promuovere l’ulteriore riduzione degli spread nelmercato monetario e ad incoraggiare l’attività di prestito delle banche alle imprese ed alle famiglie.[60] A fine anno, nella riunione del 3 dicembre 2009, il consiglio direttivo della BCE decise, in seguito ai miglioramenti delle condizioni reali e finanziarie, di avviare sin dall’inizio del 2010 un graduale rientro dalle misure non convenzionali.
L’andamento dei mercati azionari e obbligazionari manifestò un miglioramento delle prospettive economiche a partire dal secondo trimestre del 2009. Nel primo trimestre dell’anno era proseguita la discesa delle quotazioni azionarie che aveva avuto inizio alla fine del 2007. A partire dal secondo trimestre del 2009, invece, le condizioni dei mercati finanziari subirono un significativo miglioramento, stabilizzandosi negli ultimi tre mesi dell’anno.

Inizio della ripresa economica 

Nel corso del 2009 la caduta dell'economia negli Stati Uniti, dopo aver raggiunto il picco negativo nel primo trimestre, periodo in cui il PIL si flettè del 6,4%, ha in seguito evidenziato una decisa risalita, tanto da far registrare una variazione positiva del 5,6% negli ultimi tre mesi dell’anno.[58] Nel primo trimestre del 2010 si verificò un aumento di prodotto interno lordo del 2,2%, favorito soprattutto dall'aumento dei consumi e dall'accumulo di scorte; sul fronte dell'occupazione, la percentuale dei senza lavoro non accusò miglioramenti, rimanendo nel 1° trimestre pari al 9,7% (15 milioni di disoccupati).[61] Positivi si registrarono i contributi delle esportazioni nette (1,1 punti percentuali) e della spesa pubblica, beneficiata dagli effetti della manovra di 787 miliardi di dollari fortemente espansiva approvata dal governo americano guidato da Barak Obama. Anche l'eurozona dopo aver seguito un andamento negativo nella prima parte dell'anno, tornò a percentuali di sviluppo positive nel 3° trimestre, non registrando alcuna variazione nel trimestre successivo. Tra i paesi avanzati il Giappone risentì maggiormente del ciclo economico negativo internazionale.[58] Le economie emergenti dell’Asia, dopo essere state colpite duramente nella prima parte dell’anno, tornarono a evidenziare una accelerazione grazie soprattutto alla ripresa cinese, che guidò il recupero degli scambi commerciali.[62] Singapore e Taiwan evidenziarono un calo particolarmente accentuato, con una caduta dell'export tendenzialmente superiore al 9%. Nel secondo trimestre Indonesia, Singapore,Taiwan e Hong Kong subirono anch'esse contrazioni in termini di Pil. La Cina riuscì a limitare le conseguenze congiunturali attestandosi su una crescita dell’8,7%, dopo aver toccato nel primo trimestre dell’anno il tasso di crescita minimo dal 1990 (6,1%).[63]

Le conseguenze sociali della crisi 

La rete di protezione sociale sviluppata dopo la crisi del 1929 - principale discriminante in termini di ripercussioni sociali - negli stati più avanzati ha segnato la differenza di incidenze della grande fase di contrazione dell'economia nel mondo occidentale sulla condizione dei redditi delle famiglie.[2] L'impatto di breve periodo, tenuto conto della caduta dell’attività produttiva, sarebbe stato complessivamente contenuto. Suscettibile di variazione appare quello nel lungo periodo, sulla base dei provvedimenti che i singoli stati adotteranno per contenere gli effetti degli squilibri portati dalla recessione, soprattutto in relazione al forte indebitamento di alcuni stati, cresciuto verticalmente in numerosi paesi del mondo e in particolare in occidente, date le conseguenze più pesanti della recessione.[64] Ciò nonostante, soprattutto nelle famiglie con figli (ove il capofamiglia ha meno di 40 anni e soprattutto tra i 40 e i 64 anni), la condizione di povertà si sarebbe aggravata; i redditi lordi dei lavoratori autonomi sono calati repentinamente, mentre i redditi dei pensionati e quelli dei lavoratori dipendenti avrebbero continuato lungo i rispettivi trend pre-crisi.[2]



La crisi dei debiti sovrani 

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Per approfondire, vedi la voce Crisi del debito sovrano europeo.

Il rischio di default della Grecia e i timori sulla tenuta dell'Eurozona

La Grecia, nella prima parte del 2009, sembrava avere attraversato la fase di crisi internazionale in maniera relativamente meno negativa, supportata dalla capacità di resistenza delle sue esportazioni e da consistenti aumenti salariali.[65] Nell'ultima parte del 2009 la situazione però peggiorò drasticamente. A ottobre il nuovo governo a guida socialista di George Papandreou rese noto che il deficit di bilancio nel 2009 avrebbe raggiunto il 12,7% del Pil: più del triplo di quanto previsto dall’amministrazione precedente.[65] Il governo Karamanlis aveva nascosto un buco di bilancio nei conti di Atene sconosciuto alle autorità europee. Gli effetti di tale annuncio, avvenuto in concomitanza con la crisi del settore immobiliare a Dubai e l’avvio della discussione su una futura exit strategy da parte della BCE, si concretizzarono nel declassamento dell'affidabilità finanziaria della Grecia sul suo debito da parte delle maggiori agenzie di rating, suscitando forti preoccupazioni circa la possibilità di default della Grecia.[65]
Il governo Papandreou sceglie una linea di intervento che punta ad attuare una serie di tagli della spesa pubblica insieme a provvedimenti profondamente impopolari, stridenti peraltro con il suo programma politico. La diffusione della reale situazione economica delle Grecia gettò l'allarme sui mercati finanziari. Il 16 dicembre 2009 Standard & Poor’s tagliò il rating sul debito di Atene a BBB+; dopo pochi mesi, il 27 aprile, la stessa agenzia opererà taglio di rating sul debito greco di altri tre livelli declassandolo a BB+, ossia al livello di "obbligazione spazzatura" (junk bond).[66] Emerse, a giudizio degli osservatori, il rischio di un "contagio" che toccasse anche altri stati della periferia europea come Portogallo, Spagna e Irlanda. Il segno di una debolezza dell'UE risiedeva nell'assenza di un meccanismo che consentisse agli organismi europei di difendere i propri membri più fragili in caso di crisi gravi. Papandreou promise un rientro del deficit greco al 3% del Pil (entro i parametri di Maastricht) in quattro anni. Tuttavia la scoperta di un debito pubblico superiore al 120% del Pil, con un deficit intorno al 13%, un'economia sommersa pari a un quarto del Pil e la corruzione ammontante a 20 miliardi di euro l’anno, mise in discussione le rassicurazioni del governo greco, difficilmente in grado di riequilibrare autonomamente il bilancio dello stato. Nei mesi successivi la Grecia sarebbe stata constretta a operare nuovi tagli decisi del deficit statale ed approvare pesanti interventi di riduzione della spesa statale, venendo obbligata dalle continue emergenze di liquidità ad essere rifinanziata con nuovi piani di concessione di credito da parte di FMI, UE e BCE (designati nel gergo giornalistico "troika").[67]
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Il piano di salvataggio europeo 

Il 2 maggio 2010 viene varato un finanziamento da 110 miliardi di euro, in cambio di forti interventi di austerity da parte del governo greco, appoggiato dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale dopo che l’euro era già sceso sotto un cambio di 1,3 contro il dollaro.[68] Dopo un venerdì terribile,[69] l'8 maggio, i vertici Ecofin annunciarono il lunedì successivo la creazione di un fondo europeo da circa 750 miliardi di euro per il sostegno dell’Eurozona.[70] Il piano prevedeva, per la prima volta nella storia dell'Europa, prestiti bilaterali dagli stati della zona euro per 440 miliardi, 60 di fondi del bilancio Ue e fino a 250 miliardi di contributi prestati dal FMI (pari a un terzo del totale), nonché la possibilità (mai avvenuta in passato) di intervento della BCE, in grado agire sul mercato secondario dei titoli di stato acquistando obbligazioni pubbliche. Il crolli degli indici borsistici della seduta dell'8 maggio aveva mostrato come il caso della Grecia pesasse sul futuro stesso della tenuta dell'unione monetaria europea. I dubbi del governo di Berlino e i timori di un allargamento del "contagio" ad altri stati periferici come il Portogallo, la Spagna, l’Irlanda e, dopo che la si era ritenuta inattacabile, anche l’Italia finirono per generare il panico nei mercati.[71] Sui mercati obbligazionari e su quelli dei credit default swap (polizze assicurative contro il default degli stati) la crescita deirendimenti chiesti dagli investitori in titoli degli stati a rischio dimostrò l'allargamento della crisi all'intera Eurozona.

Ripercussioni mondiali 

Il 25 maggio segnò un'ennesima seduta bancaria negativa con forti vendite di titoli. La paura fu scatenata dal fatto che le misure di risanamento adottate dall'Europa potessero minare la ripresa economica.[72] Contestualmente vennero annunciate importanti manovre di bilancio d'emergenza, tese al contrasto del deficit e alla riduzione del debito pubblico. Il capo del dipartimento del Tesoro Usa Timothy Geithner e il presidente della Fed Ben Bernanke incontrarono ilvicepresidente cinese Wang Qishan per cercare di convincerlo a promuovere ulteriori svalutazioni dello yuan.[72] Il deprezzamento dell’euro sul dollaro e sulla stessa moneta cinese metteva a rischio le esportazioni cinesi e in parte quelle statunitensi. Il petrolio, inoltre, risentì pesantemente gli effetti della nuova crisi in quanto collegato al dollaro e alla domanda di energia dell’Europa.[72] In giugno ulteriori riduzioni del rating greco fecero aumentare le preoccupazioni mondiali sul possibile default della Grecia e sulla eventualità dell'indebolimento, come conseguenza indiretta, della moneta unica europea, provocando forti ribassi nelle piazze borsistiche.[73]

La crisi irlandese 

L'Irlanda fu investita dallo scoppio della bolla speculativa immobiliare -Irish property bubble- (fortissima espansione del settore edilizio) con il repentino ribasso dei prezzi delle abitazioni, tra 2007 e 2008, che gettò in crisi l'intero sistema bancario del paese. L'Irlanda avava conosciuto un periodo di espansione economica tra i più vasti della sua storia, a tal punto che tale periodo storico venne definito della "Tigre celtica" (ventennio1988-2008). In tempi recenti una crescita avvenuta con la leva degli aumenti salariali e l'attrazione di investimenti esteri, accanto alla speculazione immobiliare che aveva contribuito a provocare l'espansione economica (con conseguente crescita della domanda d’investimenti), della domanda interna e della prosperità delle famiglie, quindi l’allargamento della capacità del credito e quindi d’investimenti immobiliari, aveva segnato il riscatto del paese dopo decenni passati di arretratezza.[74] Le conseguenze della crisi susseguitesi nei mesi del 2009 furono dure: riduzione del Pil del 7,5%, tasso di disoccupazione al 13,8% nel 2009 (12,5% nel marzo 2010), una deflazione al 6,5% nello stesso 2009, un aumento del deficit pubblico da 33,6 miliardi di euro a 40,46 miliardi di euro, contenuto da un rapporto debito-PIL del 63,7%.[74] I timori relativi ad un indebolimento delle finanze pubbliche irlandesi sono inizialmente legati al piano di salvataggio di 30 miliardi deciso dal governo irlandese a sostegno della Anglo-Irish bank, cifra vicina al 20% del Pil e che avrebbe portato a un eccessivo ingrandimento del deficit.[75][76] L'impennata degli spread fra titoli del debito irlandese e titoli tedeschi, rafforzava i segnali di sfiducia del mercato nei confronti delle finanze irlandesi e della sua capacità di ripagare i rendimenti: il 25 agosto i CDS irlandesi salirono a 322 punti base.[77]
Dopo che la BCE aveva già elargito finanziamenti a medio termine per le banche irlandesi,[78] il governo di Brian Cowen fu così costretto a cedere alle pressioni europee e del FMI accettando a fine novembre un programma di salvataggio accanto a un prestito di 85 miliardi di euro (concertato anche assieme a paesi non membri della zona dell'euro, Gran Bretagna, Svezia e Danimarca), cui sarebbe corrisposto un piano di austerità e di contenimento del deficit, con severe riduzioni della spesa sociale, tagli degli stipendi pubblici e applicazione di nuove imposte.[79] Il 12 luglio 2011 l'agenzia internazionale di rating Moody's tagliò il rating dell'Irlanda a livello "junk" (Ba1), con prospettive negative, nel timore che "al termine del corrente programma di aiuti di Unione europea e Fondo monetario, alla fine del 2013, il Paese abbia bisogno di ulteriori finanziamenti prima di tornare sul mercato. E con la probabilità che una partecipazione del settore privato sia richiesta come precondizione per un sostegno addizionale".[80]

La crisi portoghese 


A inizio aprile 2010 le banche portoghesi danno l'annuncio di non essere in grado di acquistare in asta i titoli del debito pubblico portoghese, destando la sorpresa del mercato.[81] L'esito, anch'esso molto anomalo, dell'asta dei titoli di stato a breve termine portoghesi il 6 aprile 2011, con i T-bill a scadenza semestrale e annuale, assegnati con tassi in forte rialzo rispetto alle emissioni precedenti costituì il campanello d'allarme per l'imminente crisi di liquidità dello stato portoghese. Il Portogallo stava scontando la condizione di tassi di crescita economica molto lievi, dovuti all'erosione continua di competitività, di salari troppo alti rispetto alla produttività, di infrastrutture inadeguate o insufficienti, istruzione inadeguata e scarsa razionalizzazione della spesa pubblica. L'assenza di sviluppo si combinò con un gettito fiscale insufficiente, fattori che inseriti nel contesto di una crisi di fiducia degli investitori condussero rapidamento il Portogallo ad essere incapace di rifinanziarsi sul mercato e di onorare il debito già contratto.[82] Nel marzo 2011 il premier José Sócrates era stato costretto alle dimissioni in seguito alla bocciatura in aula delle misure di austerità (quarta manovra economica in ordine di tempo).[83]
Dopo aver fatto richiesta ufficiale di aiuti per 80 miliardi di euro,[84] l'eurogruppo approvò il piano di salvataggio del Portogallo, concesso a condizione che il parlamento approvasse il risanamento di bilancio. L'intervento, dell'ammontare complessivo di 80 miliardi, fu concesso in una situazione di estrema emergenza di fondi dello stato, impossibilitato a coprire i rimborsi e le spese ordinarie.[85] Successivamente il parlamento portoghese sarà costretto a discutere e approvare pesanti misure riduzione del disavanzo e delle spese, tra le più dure degli ultimi 50 anni.[86] Il 5 luglio 2011 anche il Portogallo fu colpito dal declassamento di Moody's, con un taglio di quattro note del rating a lungo termine (dal Baa1 a Ba2) e outlook negativo alla luce - secondo il comunicato ufficiale dell'agenzia - del "crescente rischio che il Portogallo chieda una seconda tranche di finanziamenti internazionali prima che possa tornare sul mercato privato e dell’aumento delle possibilità che venga chiesta come pre-condizione la partecipazione del settore privato".[87]

Crisi del debito italiano 

La crisi del debito italiano fu scatenata da tre ragioni combinate: l'enorme stock di debito, soprattutto se rapportato al Pil; la scarsa o assente crescita economica, con il prodotto interno lordo aumentato in termini reali solo del 4% nel decennio 2000-2010;[88] la scarsa credibilità dei governi e del sitema politico, spesso apparso privo di decisione o tardivo agli occhi degli osservatori internazionali e degli investitori.[89]
Il 2009 aveva visto un crollo del Pil italiano del 5%, mentre l'indebitamento della amministrazioni pubbliche era aumentato a 80,8 miliardi, pari al 5,3% del Pil; il deficit aveva visto un incremento del 2,6%.[61] Molto pesante fu il crollo del settore industriale, calato del 15,1%, come anche gli ordinativi che subirono un brusco contraccolpo.[90] Particolarmente consistente fu il crollo del settore dell'auto, con un calo delle vendite a dicembre del 2008 del 48,9%.[91] Sul fronte del debito pubblico, tra il 2008 e il 2010, nel contesto di una scarsa crescita e di un'economia in stagnazione (pur avendo avuto il Pil italiano un incremento nel 2010 intorno all'1,2%, ma segnando un nuovo calo nel 2011 con percentuali vicine allo zero),[92] il debito pubblico italiano aumentò dal 103,6% al 119,0% (quarto valore più grande al mondo in rapporto al Pil), per un ammontare complessivo nel 2010 a 1.843.015 milioni di euro, a fronte di un Pil pari a 1.548.816 milioni.[93]
L’ammontare dei titoli di stato italiani in circolazione fa riferimento a tutti i titoli emessi dallo stato, sia sul mercato interno (attraverso BOT, CTZ, CCT, BTP e BTP€i), sia sul mercato estero (programmi global, MTN e carta commerciale).[94] A partire dal 2008 la forbice tra buoni del tesoro poliennali eBund inizia ad ampliarsi. Essa appariva quasi del tutto irrilevante nel 2006, quando il tasso di rendimento dei titoli italiani rispecchiava una affidabilità superiore ai Treasuries americani e ai Giltsbritannici.[95] Nel 2008 tuttavia lo spread raggiunse la soglia vicina ai 100 punti base, salendo l'anno successivo di ulteriori 50 punti e raggiungendo in dicembre i 176 punti base.[95]
La crisi del debito sovrano italiano raggiunse la sua fase più acuta a partire dall'estate del 2011, dopo che già Grecia, Irlanda e Portogallo avevano, a vario titolo, riscontrato difficoltà nel collocamento dei titoli di debito pubblico sul mercato finanziario (con tassi di rendimento ormai attestati su soglie proibitive), giugendo nella condizione di non potersi rifinanziare. Ciò alla fine di un anno circa lungo il quale il costo della raccolta per il Tesoro aumentò di oltre 1,5 punti percentuali: il BTP quinquennale nel 2010 assegnato in asta attorno al 2,64%, a luglio 2011 toccava il 4,629% (+2% circa).[96]
Fino al'inizio dell'estate 2011, tuttavia, i buoni del tesoro poliennali italiani avevano conservato contenuti rendimenti e buona appetibilità sul mercato, tanto da essere considerati un "bene rifugio", al pari dei titoli dei paesi più solidi dell'eurozona sotto il profilo dell'affidabilità del debito (Germania, Olanda, Austria e Francia).[97] Per oltre dieci anni dall'introduzione della moneta unica l'Italia aveva potuto collocare a tassi vantaggiosi i propri titoli di stato, pur nelle differenze oggettive tra le economie dei paesi membri e nonostante le difficoltà maggiori riscontrate dall'Italia, già prima dell'adesione all'eurozona, nella distribuzione dei titoli pubblici. Prima che esplodesse la crisi della Grecia, nella primavera 2010 il Tesoro italiano rifinanziava il debito pubblico collocando titoli di stato in asta con costi medi all'emissione scesi a livelli record del 2,1 per cento. In un'asta tenutasi a metà luglio, però, i titoli a 15 anni vennero venduti al 5,90%, il massimo della storia della moneta unica, mentre quelli a 5 anni al 4,93%. L'ampliamento dello spread, il differenziale di rendimento fra titoli di stato italiani e tedeschi (Bund), contribuì a innescare una crisi di fiducia sulla redimibilità dell'Italia, procando il ribasso dei mercati azionari europei e in particolare dellaBorsa di Milano.[98] In una progressività crescente, il differenziale si attestò a 200 punti a fine giugno, a 300 a inizio luglio, a 400 ad agosto, per arrivare a 500 ai primi di novembre.[95]
Le banche italiane, benché scarsanemente esposte sul versante degli asset tossici,[99] sono largamente posseditrici di buoni del tesoro. Il 60% del portafoglio titoli delle principali 5 banche italiane, con Insesa San Paolo e Unicredit principalmente, contiene bond italiani, percentuale equivalente a quasi 100 miliardi di titoli pubblici.[100] Le stesse maggiori banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit,Montepaschi, Banco Popolare, Ubi Banca) nella seconda settimana di luglio registrarono perdite sul mercato borsistico, segnato da vendite da panico, speculazione e meccanismi automatici di vendita, per circa 8 miliardi di euro di capitalizzazione.[101] La situazione è resa ancora più seria dal fatto che l'Italia debba essere costretta continuamente a emettere titoli per rifinananziarsi, con aste a scadenza settimanale, e che sia necessario che tali titoli siano venduti a percentuali di interesse che non comportino né un bagaglio di eccessivi oneri per le capacità delle finanze statali, né l'eventualità di risultare ad alto rischio per gli investitori, difficilmente disponibili all'acquisto di titoli laddove il pericolo d'insolvenza dell'emittente sia ritenuto realistico.
Nella notte del 20 settembre 2011 l'agenzia internazionale di rating Standard & Poor's annunciò, a sorpresa, la decisione di tagliare il voto di affidabilità sul debito pubblico italiano, con prospettive future negative, a motivo della "limita capacità di risposta dello stato" rispetto alla crisi corrente.[102][103] A fine novembre lo spread continuò a crescere, giungendo alla soglia dei 495 punti, con il titolo triennale che sfiorò l'8% tornando a livelli sfiorati solo nel 1996. Sotto le pressioni di Piazza Affari in caduta e dei rendimenti dei titoli italiani in costante ascesa, il premier Silvio Berlusconi, infine, nella serata del 12 novembre, raggiunto un accordo col capo dello stato Giorgio Napolitano, rassegnò le proprie dimissioni dall'esecutivo.[104] Alcuni giorni prima il presidente della Repubblica aveva nominatosenatore a vita Mario Monti, decisione ritenuta un atto di investitura ufficiale per il conferimento dell'incarico per un nuovo governo.[105] Il neo senatore infatti scioglierà la riserva il giorno dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, accettando l'incarico di formare un nuovo governo, composto eslcusivamente di tecnici. In conseguenza della nomina a senatore a vita e della formazione del governo il differenziale btp-bund si ridusse sensibilmente, per poi tornare a salire a fine anno toccando nuovamente i 500 punti base.[106]
Il 13 gennaio 2012 Standard's & Poor's declassa ulteriormente il rating italiano portandolo da A a BBB+, collocandolo nella posizione medio-bassa della scala di giudizio relativa alla solvibilità.[107] Lo stesso giorno la medesima agenzia sottrae di un punto il rating di livello massimo della Francia e dell'Austria (portandoli a AA+), decurtando ulteriormente anche quelli di Portogallo (BB), Malta,Slovacchia e Slovenia. L'agenzia emise la decisione motivandola con la condizione di persistente instabilità nella zona euro. S&P segnalò il peggioramento delle condizioni del credito nell'intera eurozona, l'aumento dello spread per diversi paesi, anche con tripla A (rating di livello massimo), denunciando il disaccordo fra i leader europei sulle misure necessarie a allentare il panico sulle piazze europee e a risollevare la fiduca degli investitori. L'agenzia sottolineò infine l'elevato livello di debito pubblico e privato e il crescente rischio di recessione nel 2012, come fattori forieri di un ridotta stabilità finanziaria.[107]

Intervento della BCE 

Piani di sostegno ai debiti europei e agli istituti di credito 

Il 16 agosto, di fronte al precipitare della situazione, con i rendimenti dei Bot italiani e dei Bonos spagnoli in aumento, la BCE annunciò l'attuazione di un intervento massiccio sul mercato obbligazionario, ricorrendo all'acquisto dei titoli europei più esposti alle vendite e alla speculazione.[108] L'intervento della Bce (Securities Markets Programme), già deciso il 14 maggio del 2010, cessato per 19 settimane, e fattosi più ingente con l'aumento delle tensioni sui titoli italiani, costituì un mutamento importante del ruolo dell'istituzione responsabile della politica monetariadell'eurozona, rispetto alla precedente convinzione che dovesse essere demandata principalmente ai governi nazionali la responsabilità del contenimento degli squilibri interni.[109] Nello stesso periodo gli Stati Uniti persero la tripla A del rating di Standard & Poor's, il giudizio di massima affidabilità sui mercati finanziari, non determinando tuttavia grosse conseguenze sul mercato borsistico.[110] Nella seconda settimana di agosto la BCE ricorse ad acquisti di titoli di stato dell'Eurozona per 22 miliardi di euro, contribuendo a ridimensionare il livello dello spread dei rendimenti dei bond italiani e spagnoli.[111] L'acquisto di Btp italiani proseguirà anche nei mesi successivi, giungendo a novembre ad un ammontare complessivo di acquisti per 70 miliardi di euro.[109]
L'intervento della BCE, tuttavia, a giudizio di numerosi analisti, dovrebbe limitarsi non già all'acquisto nel breve-medio periodo, dei bond dei paesi membri, ma dovrebbe superare il ruolo stesso sancito dai trattati europei (ovvero di istituto che preservi dai rischi di inflazione) per assumere quello di prestatore di ultima istanza, al pari di altre banche centrali mndiali.[112] L'acquisto di titoli pubblici dovrebbe proseguire fino a quando gli spread non rientrino in soglie di maggiore sostenibilità. Tale eventualità tuttavia incontrava l'opposizione dei banchieri centrali tedeschi e, a fasi alterne, degli stessi governi tedesco e francese.[113] Alternativa alla veste di prestatore della BCE fu la proposta di obbligazioni comunitarie, detti "Eurobond", ovvero la creazione di titoli del debito pubblico dei paesi facenti parte dell'eurozona, al fine di contenere gli effetti della crescita dei rendimenti dei paesi periferici europei. Anche la proposta degli Eurobond riceveva l'accoglienza fredda, financo ostile, degli stati più "virtuosi" della comunità europea (Germania in testa), i quali paventavano il rischio di assumersi senza alcuna garanzia un onere aggiuntivo, in termini di costo del debito, a favore dei paesi ritenuti meno rigorosi sotto il profilo della spesa pubblica.
A settembre 2011 il membro tedesco del board della Banca Centrale, Juergen Stark, rassegnò le proprie dimissioni in polemica con l'acquisto di titoli di stato.[114] A dicembre, il neo governatore della BCE Mario Draghi, che sin dal primo giorno del suo mandato ruppe la strategia di contenimento dei tassi fin lì tenuta dall'istituto, annunciò misure eccezionali a favore delle banche allo scopo di garantire accesso alla liquidità agli istituti di credito, negando la possibilità che l'istituto centrale potesse monetizzare i debiti europei emettendo nuova moneta.[115] Sempre a dicembre, il rischio che ilmercato creditizio cominciasse a permanere in uno stato di irrigidimento dell'incontro tra domanda e offerta di risorse finanziarie si fece più diffuso. Secondo stime di Morgan Stanley la limitata capacità delle banche di prestare a tassi ragionevoli fu causata dal virtuale congelamento del mercato delle obbligazioni bancarie, tale da configurare dall'estate 2011, in coincidenza con l'allargamento della crisi dei debiti, un pesante aggravamento della stretta del credito (credit crunch), con soli 20 miliardi di euro collocati dalle banche europee tra giugno e ottobre.[116] In dicembre la stessa Autorità bancaria europea (EBA) evidenziò la necessità di una urgente ricapitalizzazione da parte delle banche europee.[117]
A gennaio 2012 la BCE però negò l'insistenza di una condizione di stretta del credito, sebbene a partire dal novembre precedente si fosse riscontrato un rallentamento dei crediti e in dicembre l'istituto avesse versato una quantità record di liquidità (489 miliardi) a 523 banche europee in un'asta con tassi di interesse all'1%.[118] I dati degli ultimi mesi rivelarono inoltre come lo stock di depositi detenuti dalle banche della zona euro presso la Bce (deposit facility)[119] avesse raggiunto un livello vicino ai 500 miliardi di euro, aumentato in modo marcato nel periodo dell'aggravamento della crisi del debito sovrano, ma esploso a seguito dello stesso finanziamento straordinario da parte della BCE.[120] L'intervento a favore degli istituti bancari europei doveva servire a fornire -sebbene solo virtualmente, considerata anche la riluttanza da parte delle banche a operare qualsivoglia operazione, compresa l'attività di acquisto di titoli, che esponesse le banche a rischi di crisi di liquidità- la quantità necessaria di risorse utili a sostenere l'acquisto dei titoli di debito per calmierare il costante aumento dei livelli di spread (in una strategia "indiretta" di sostegno a favore degli stati dell'eurozona).[120]


Voci correlate 

§  PIGS


Crisi: ultime notizie dal baratro
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it


Scritto da Giulietto Chiesa Giovedì 04 Agosto 2011 18:47
di Giulietto Chiesa.
Tutto è a posto e niente in ordine: due grandi notizie sono arrivate:

1) gli Stati uniti hanno evitato il default

2) il piano di salvataggio della Grecia è stato sbloccato
Qualcuno potrebbe dire che i piromani festeggiano il piano antincendio. E, per questo, dobbiamo stare attenti al “pacco” che ci stanno inviando e che presto riceveremo a casa.
Infatti niente è in ordine. La truffa continua e si espande.
1) Barack Obush si è messo d’accordo con i repubblicani, accettando quasi tutte le loro richieste. I ricchi non perderanno niente, le banche neppure. L’America si è fatta una legge che alza il tetto del suo debito a cifre da capogiro. Cioè si è autorizzata a continuare a indebitarsi. Il Crack l’hanno messo in cantina, così non si vede. Poi salterà in aria anche la cantina, con noi dentro.


2) Il piano europeo per “salvare la Grecia” (e Irlanda e Portogallo) è stato bloccato. Come?
I Fondi Europei di Stabilizzazione Finanziaria (Fesf) sono stati autorizzati a comprare le obbligazioni greche irlandesi e portoghesi. Ma i soldi di chi sono? Sono i nostri. Cioè con quei soldi si compreranno i debiti marciti e puzzolenti degli Stati indebitati, liberando le banche che sono creditrici.
Peggio che nel 2007, quando tutte le banche decotte e fallite furono salvate dai contribuenti. Questa volta addirittura le banche vengono salvate in anticipo, prima che subiscano altre perdite. Splendido. Certo c’è la foglia di fico che dice che le banche private possono “partecipare volontariamente” (dilazionando le richieste di pagamento). Se lo fanno, di nuovo, è perchè saranno garantite dagli Stati, cioè da noi.
Tutto questo si chiama socializzazione delle perdite e privatizzazione del guadagno.
La risposta è una sola: cominciare la resistenza di massa contro le misure di austerità che ci verranno imposte. Non pagare l’indebitamento che è stato creato dal sistema finanziario. Questa non è l’Europa dei popoli, questa è ormai solo l’Europa dei banchieri.

Le Borse mondiali crollano, l'ingordigia degli speculatori mette tutti sul lastrico. Tutto è partito da Maastricht

La grande truffa sui nostri risparmi

Alta tensione sui mercati il giorno dopo il crollo delle Borse planetarie. Ma cosa sta succedendo? Lo spiega Flores Tovo, filosofo di Rovigo, ma in questo caso esperto di economia. Il fallimento degli Stati, a causa del debito, non è più fantascienza. Ma uscirne si può. Arrestando speculatori e banchieri e non pagando il debito. Altrimenti si ritorna al Medioevo
Se uno apre un qualsiasi giornale che vada dalla “Repubblica” al “Corriere”, in questi giorni troverà che la parola più usata o abusata è: i mercati. Bisogna guardare ai mercati, bisogna rendere conto ai mercati, bisogna rispondere ai mercati. I mercati promuovono, i mercati bocciano. Mercati: un'ossessione. Il nostro giudice supremo si chiama mercati. Allora quest’uno comincia a chiedersi: ma chi sono questi mercati? Ebbene l’enigma è presto svelato. I mercati sono le Borse. Le Borse sono il bacino di raccolta dei capitali finanziari. I capitali finanziari sono posseduti dalle banche e dai grandi gruppi d’affari, che sono, in parole più chiare, gli speculatori finanziari che, in questi anni coi loro prodotti tossici, quali i derivati, hedge funds, futures, swaps (parole magiche per indicare un mondo di carta in cui sono investiti anche i risparmi dei poveracci, cioè dei piccoli risparmiatori), hanno provocato i disastri economici mondiali.
L’Europa, a causa di costoro, ha dovuto sborsare 3.100 miliardi di euro, cioè un terzo del Pil della Ue, e gli Usa (la madre e il padre di tutte le speculazioni a cominciare dai “subprime”, che erano prestiti senza garanzie a chi voleva farsi una casa) più di 1.000 miliardi di dollari per salvarli. Il loro fallimento, provocato dall’ingordigia illimitata, alla fine è stato pagato dagli Stati, o meglio dai contribuenti di questi stati. Tale salvataggio è costato queste cifre enormi, che rappresentano la misura più socialista della storia umana a favore di chi odia qualsiasi forma di socialismo o socialità, per impedire un crollo gigantesco dell’economia causato da un liberismo senza regole. I popoli, o meglio quella gran parte dei popoli che paga le tasse, sono costretti a soccorrere gli speculatori finanziari, miliardari ed impuniti.Oggi i mercati vengono prima della sovranità popolare. Ecco chi sono queste entità misteriose: i peggiori criminali internazionali, che distruggono la ricchezza delle nazioni creata col sudore della fronte da intere generazioni, che impoveriscono sempre più i ceti popolari, costituiti da operai, impiegati, tecnici, piccoli e medi produttori che guidati da istrioni politici al servizio della massoneria internazionale subiscono la propaganda somministrata dai loro mass-media. Le società segrete del Mont Pelerin, di Skull & Bones, del gruppo Bilderberg, della Commissione Trilateral sono quelle che comandano il mondo e che consentono a circa mille ricchissimi miserabili di possedere oltre la metà del Pil mondiale di fronte ad una popolazione di 7 miliardi di individui. Sette miliardi che esse hanno contribuito a far crescere con l’appoggio dei preti di varie religioni per poter estendere la loro malata volontà di potenza su una massa informe ed anonima da poter spremere senza limiti.


Criminali metafisici.
Eppure, nonostante molte persone avvedute, indipendenti dalle morte ideologie, conoscano le trame di questi gnomi malefici, non si riesce ancora a smascherare una volta per tutte la natura delle loro nefandezze. Questo avviene perché c’è ancora un certo benessere diffuso che permette ai più di avere una casa, un’auto, del cibo. Ciò attenua il senso dell’ingiustizia, e rende passivi o rassegnati i più, che per natura badano ai loro interessi di piccolo cabotaggio. Cosicché su questa dimensione psicologica anestetizzata gli Speculatori possono calare le loro trame con lo scopo di incrementare ancora gli immensi profitti, sperando che la corda non si spezzi. E quindi hanno inventato un nuovo mostro da combattere, sebbene i mostri veri siano loro: il debito pubblico. Ridurre il debito pubblico significa per loro distruggere lo stato sociale (scuola, sanità, pensioni pubbliche,ecc.), tosare i risparmi delle famiglie per appropriarsene, rendendo poco appetibili i Bot e i Cct, per poi far convogliare il denaro sulle azioni a rischio per poi spennare gli sprovveduti.
Il debito pubblico è diventato così il male radicale, poiché sembra che esso sia un debito che ci permette di vivere al di sopra dei nostri limiti. Esso è il terzo parametro di Maastricht, quello che ci consente di usare la moneta europea (la più grande truffa della storia) assieme altasso di inflazione che deve essere sotto il 3%, e il deficit pubblico, che pure deve essere sotto il 3%. Il debito invece deve scendere dal 2012 verso il 60%. Tanti non sanno che il deficit pubblico (se c’è) è dato dal passivo di tutte le attività dello stato (scuole, ospedali, comuni, fabbriche, pensioni, ecc.), mentre il debito è costituito dai prestiti, attestati dallo stato attraverso i Bot e i Cct, che privati o banche danno allo stato in cambio di interessi che di solito sono di poco superiori al tasso di sconto (il costo del denaro fatto pagare dalla Banca nazionale). Il deficit, poi, si somma al debito, che quindi è costituito dalla somma dei Bot, dei Cct, degli interessi, e del deficit.
La concezione teorico-pratica che ha ispirato la costruzione della moneta unica europea, l’euro, è stata quella monetarista disegnata dallascuola dei Chicago Boys di Milton Friedman, applicata dai Pinochet, dai Reagan, Teatcher, Clinton e, in seguito, da tutti i governanti. Laconcezione del liberismo estremo, che implica appunto la riduzione della stato sociale, il contenimento dell’inflazione, la privatizzazione di tutto l’apparato produttivo pubblico, dalle partecipazioni statali alle municipalizzate. Tutto in nome del profitto, della globalizzazione, della produttività: concetti che nascondono la vera realtà, che è quella dello sfruttamento e della ricchezza per pochi (i meritevoli, si autoproclamano).
AlcuniPaesi sono già falliti come la Grecia o l’Islanda, mentre i prossimi saranno il Portogallo, la Spagna, il Belgio e l’Italia, a causa, si dice, del loro debito.
In realtà il paese che detieneil record del peggior debito pubblico è il Giappone (il 200% del Pil, mentre l’Italia ce l’ha al 120%): ma nessuno ne parla. Ciò significa che anche in questo caso vengono nascosti importanti aspetti della questione debito.
Si nasconde in primo luogo la grande differenza fra debito pubblico interno ed esterno e fra indebitamento pubblico e indebitamento privato. Queste differenze fondamentali non sono state tenute in conto (stranamente?) nel trattato di Maastricht e ciò rivela la pochezza dei politici italiani che il 7 febbraio 1992 lo hanno firmato, svendendo per poche lire i tesori produttivi, allora in attivo, della nostra nazione alla speculazione internazionale (alla massoneria). Andreotti, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D’Alema, Amato, Berlusconi, Prodi, Berlusconi sono stati i capi dei vari governi che si sono succeduti dal 1992 ad oggi, e tutti, proprio tutti,sono statii complici dell’esproprio dei nostri beni nazionali e del nostro risparmio.


Anche dati recentissimi dimostrano che il nostro debito pubblico (quasi il 70% di esso) è interno e che quello esterno appartiene in buona parte al Vaticano. Inoltre il nostro debito privato è molto più basso (circa il 35%) rispetto ai nostri paesi competitori. In pratica il nostro debito è una partita di giro: gliitaliani prestano soldi allo stato italiano perché si fidano di più di questo piuttosto che delle Borse. Lo stesso fanno i Giapponesi (che però non hanno firmato il famigerato trattato). Noi italiani non siamo rovinati, sono gli altri che vorrebbero rovinarci per appropriarsi con pochi euro delle nostre aziende. Lo eravamo in parte nel 1992 quando c’erano le pensioni baby e sette milioni di invalidi ed interessi enormi che lo stato doveva pagare. Oggi non è più così: il nostro deficit è minore degli altri e gli incredibili sprechi sono stati in buona parte eliminati. Perfino i nostri gioielli di famiglia, quali le grandi industrie di stato a diritto privato, sono state svendute. Nonostante questo ancora c'impongono, grazie a governi che agiscono ai margini della criminalità pura,tagli colossali agli stipendi e salari dei ceti medio-bassi, il che ci porterà al completo disastro.
Infattiil nostro debito pubblico, nonostante le privatizzazioni selvagge, l’aumento sempre più elevato dell’età pensionabile, i ticket, la precarizzazione del lavoro, la riduzione degli insegnanti e dei medici, la destatalizzazione delle grandi industrie, continua ad aumentare.
E questo perché? Perché non cresciamo e dobbiamo comunque pagare gli interessi ai Bot e ai Cct. Ma come si fa a crescere se i soldi da spendere diminuiscono sempre di più? I poveri non consumano. Questa è la contraddizione. Vorrebbero che crescessimo senza soldi, ma ciò non è possibile. Il cancelliere Bruning generò, attuando nella Germania dal 1930 al 1932 le stesse misure, Hitler. “Nihil sub soli novi” affermava Schopenhauer: la storia non è “magister vitae” come si crede normalmente. Siamo invece alla follia di un cane che si morde la coda fino a crepare. In termini psichiatrici si chiama schizofrenia.
Grecia, Ecuador, Islanda hanno fallito per via del loro debito pubblico esterno e tra poco toccherà agli Usa, visto che la Cina e Giappone detengono circa metà del loro debito. Quando avverrà, e sarà prossimamente, ci sarà il grande botto. L’Ecuador e l’Islanda hanno trovato la soluzione: non hanno pagato il debito e arrestato banchieri e speculatori(pochi a dire il vero). La Grecia dovrà fare così. L’euro della massoneria deve essere abolito. Ne va della nostra sopravvivenza.
I giovani precari, i laureati senza futuro e senza sicurezza, dovranno incaricarsi di questa incombenza assieme ai produttori e ai tecnici, per liberarsi dagli usurpatori. I popoli vengono molto prima dei mercati e dei mercanti. Ci aspetta altrimenti un ritorno all’Alto medioevo, che fra l’altro è il progetto del gruppo Bilderberg.
Flores Tovo.


f.tovo@libero.it


5 agosto 2011
Crisi economica: I 10 modi in cui le cose potrebbero peggiorare


continua su: http://www.fanpage.it/crisi-economica-i-10-modi-in-cui-le-cose-potrebbero-peggiorare/#ixzz1Vgyp3PPb
http://www.fanpage.it

Foreignpolicy.com pubblica il decalogo dei modi in cui le cose potrebbero peggiorare: tra speculazioni, recessione, debiti e catastrofi ecco tutti gli spettri dell'Occidente (e non solo).


Normalmente guardiamo sempre con una certa perplessità agli annunci di sventure e catastrofi imminenti, probabilmente consci del fatto che “l’angoscia del vuoto e la pressione dell’inevitabile crollo” normalmente portano ad errori di valutazioni e a misure controproducenti. Tuttavia è anche legittimo che in un momento del genere, con una crisi economico – finanziaria di proporzioni difficilmente ipotizzabili solo qualche anno fa, si affaccino ipotesi escatologiche e previsioni non certo rassicuranti. E così abbiamo pensato di proporvi l’interessante analisi di David J. Rothkopf, analista di spicco del prestigioso foreignpolicy.com: un profetico, quasi surreale (ma non troppo) ma certamente indicativo decalogo dei modi in cui le cose potrebbero peggiorare.

1 – LA CRISI DEL DEBITO DEI PAESI EUROPEI

L’analisi parte dalla considerazione dell’inadeguatezza delle misure messe in campo dalla Bce per tamponare la situazione del debito in Italia e Spagna (come vi abbiamo raccontato, l’acquisto dei titoli di Stato è stato accolto con cautela dai mercati), mentre non va dimenticata la condizione particolare della Francia, con i credit default swaps saliti a quota 171 (a tal proposito vale la pena di sottolineare come tale valore sia di 387 per l’Italia). E se le banche restano sotto osservazione, non è escluso che le cose per Italia e Spagna possano peggiorare sotto l’attacco degli speculatori.

2 – LA RECESSIONE STATUNITENSE

Gli States potrebbero definitivamente entrare in una fase di recessione, con minori introiti dalle tasse che farebbero precipitare la situazione fiscale di Stati e città. I mercati entrerebbero in una fase di forte regressione e a farne le spese sarebbero soprattutto i ceti medio – bassi, con duri colpi al sistema dell’assistenza pubblica, già messo a dura prova dalle ultime misure in tema di spesa pubblica.


3 – LA RECESSIONE GLOBALE

Ovviamente se le economie statunitensi ed europee non riuscissero ad evitare la recessione gli effetti sarebbero percepiti a livello globale in maniera impressionante. A maggior ragione in presenza di consistenti investimenti e di forti relazioni commerciali, secondo un effetto – domino già evidenziato nella recente crisi finanziaria dovuta al tracollo di alcuni istituti di credito internazionali.

4 – L’INFLAZIONE NEI PAESI “BRIC”

Questa serie di fattori convergenti potrebbe portare ad una crisi inflattiva in alcuni Paesi, in particolare laddove si è manifestata negli ultimi anni una forte crescita del PIL, unita a bassissimi livelli di indebitamento. Stiamo parlando in particolare del cosiddetto BRIC, ovvero Brasile, Russia, India, Cina, già duramente colpiti dall’inflazione negli ultimi anni, pur in un contesto di fortissima crescita economica.

5 – TENSIONI SOCIALI

E’ evidente che le problematiche economiche potrebbero portare ad una recrudescenza delle tensioni sociali nel Vecchio Continente. Del resto, come testimoniato dalla rivolta londinese di questi ultimi giorni, l’esasperazione delle masse popolari si può saldare alquanto facilmente con gli endemici problemi sociali dando vita a contestazioni radicali e capaci di mettere in discussione la stabilità complessiva delle istituzioni statali.

6 – QUESTIONE MEDIORIENTALE

La crisi economica rischia di condizionare pesantemente i processi di stabilizzazione nell’aria mediorientale, spazzata dal vento di cambiamento che ha portato all’abbattimento dei regimi bonapartisti in Tunisia ed Egitto. Tanto più che restano aperti fronti caldissimi come quelli siriani e libici (con la resistenza, sia pure con basi diverse, di due regimi autoritari che non esitano a rispondere con forza alle istanze di cambiamento), senza dimenticare l’annosa questione israelo – palestinese che potrebbe risentire della perdita di peso internazionale della diplomazia statunitense, nonchè della sempre crescente minaccia iraniana.

7 – CRISI ASIATICA

L’area tra Pakistan ed India presenta da sempre una forte instabilità, tanto che non può essere escluso un radicale peggioramento della situazione, specie se la componente dell’Islam radicale dovesse riuscire ad imporsi definitivamente in Pakistan e a tornare prepotentemente in auge in Afghanistan. Ciò comporterebbe problemi enormi per i mercati dell’India e un deciso rallentamento ai processi di riforma sociale e politica in atto nell’area.

8 – CALAMITA’ NATURALI

Dal novero delle cose che potrebbero far peggiorare la situazione, non è possibile escludere una “fatalità”, come lo tsunami che ad esempio ha messo in ginocchio l’intera economia giapponese oppure l’incredibile eruzione del vulcano islandese che ha provocato problemi enormi all’intero sistema logistico internazionale. Certo, a maggior ragione in questo caso, occorre davvero fare gli scongiuri, ma resta la considerazione dell’estrema fragilità complessiva dell’intero “sistema” su cui si basa l’economia mondiale.

9 – NUOVI CONFLITTI

Sono tante le situazioni al limite, tante le zone in cui le tensioni politico – militari hanno raggiunto un livello critico. Se per qualche malaugurata circostanza gli eventi dovessero precipitare, gli effetti su larga scala, in presenza di una crisi economica e con una leadership politica occidentale mai come ora messa in discussione, potrebbero essere davvero catastrofici.

10 – LA GRANDE DEPRESSIONE

Nel terminare questa “speculazione intellettuale”, l’autore sottolinea come il rischio concreto sia quello di una vera e propria depressione dell’economia mondiale, con effetti che peserebbero a lungo anche sull’intero sistema di relazione fra gli stati. Infine una doverosa precisazione che suona finanche come una giustificazione per questo complesso di “profezie di sventure future”:
Such possibilities should not trigger panic. They should however, focus the minds of politicians, bankers, and electorates everywhere. The problem with the leadership failures of the recent past is not just that they have slammed the world economy yet again, it is that they have made the future more dangerous than it was.
Insomma, nessun gioco al massacro, nessun allarme ingiustificato, ma un’analisi consapevole dei rischi di una crisi di sistema, che deve spingere ad un complessivo ripensamento strutturale, politico ed ideale.



MESSAGGI CORRELATI ALLA  FRASE EUROPA POVERA

2.517 - 01.05.2005

Cari figli, gli angeli del Signore stanno con le spade in mano e guai a coloro che hanno corrotto la terra. L’umanità si è allontanate dal Creatore e ora deve pagare per i suoi crimini. Gli uomini più ricchi del mondo saranno in difficoltà; stenderanno la mano ai poveri e chiederanno grazia. L’Europa toccherà il fondo. Gli appelli del Signore non sono stati ascoltati e gli uomini sono diventati ciechi spiritualmente. L’Angelo del Signore passerà e ferirà la terra. L’umanità vivrà momenti di grande dolore. Pregate. Dite a tutti che Dio è Verità e che Dio esiste. Solo in Lui è la vostra vera liberazione. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.



3.144 - 07/04/2009 IN FASE DI SVOLGIMENTO

Cari figli, soffro a causa delle sofferenze dei miei poveri figli. Inginocchiatevi in preghiera. Solo con la preghiera verrà l’aiuto di Dio. Non restate con le mani in mano. Vedrete ancora orrori sulla terra. L’Europa diventerà povera spiritualmente e materialmente. Nazioni spariranno e i miei poveri figli dovranno portare una croce pesante. Il peggio deve ancora venire. Pregate. Pregate. Pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.207 - 29 agosto 2009

Cari figli, io sono vostra Madre e vengo dal cielo per chiamarvi alla conversione sincera. Non restate con le mani in mano. Dio ha fretta e vi attende con immenso amore di Padre. Voi siete del Signore e solo in Lui dovete depositare tutta la vostra fiducia e speranza. Vivete in un tempo peggiore di quello del diluvio. L’umanità ha sfidato il Creato e cammina verso l’abisso dell’autodistruzione. Non tarderà a cadere sull’umanità l’ira di Dio. Convertitevi in fretta. Io vi amo e sono instancabile. Siate fedeli ai miei appelli. Non restate lontani dal Signore. Questo è il tempo opportuno per riconciliarvi con Dio. Inginocchiatevi e pregate. Arriverà il giorno in cui l’Europa stenderà la mano al mondo come un mendico che ha bisogno di aiuto. La Russia sarà una pietra per molte nazioni e Roma sarà distrutta col fuoco. Soffro per quello che vi attende. Vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della vostra fede. Voi che state ad ascoltarmi non scoraggiatevi. Nell’ora del dolore voi sarete protetti e nessun male vi raggiungerà. Confidate nella mia materna protezione e sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.265 - 12 gennaio 2010

Cari figli, inginocchiatevi in preghiera e non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Siete del Signore e dovete servire Lui solo. Amate la verità. Non permettete che le cose del mondo vi allontanino da Dio. Io sono vostra Madre e vi amo. Siate docili alla mia chiamata. Ho bisogno della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Una rivolta causerà distruzione e morte in vari Paesi dell’Europa. Pregate molto e non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.271 - 26 gennaio 2010

Cari figli, non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Siete del Signore e Lui vi ama. Vi chiedo di vivere il Vangelo di mio Figlio Gesù, perché solo così potete crescere nella vita spirituale. Non allontanatevi dalla verità. Aprite i vostri cuori alla grazia del Signore e lasciate che la sua grazia vi trasformi. Camminate verso un futuro di grandi prove. Solo amando la verità potete sopportare il peso delle prove che verranno. Coloro che resteranno fedeli saranno proclamati Benedetti da mio Figlio Gesù. Ecco il tempo delle grandi battaglie spirituali. Se resterete sul cammino che vi ho indicato nessun male vi raggiungerà. L’umanità vivrà l’angoscia di un condannato. L’Europa sarà povera e ovunque ci sarà grande disperazione. Soffro per ciò che vi attende. Convertitevi adesso. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

ALTRI MESSAGGI CORRELATI AL LUOGO EUROPA


2.708 - 18/07/2006

Cari figli, amate l’Amore. Sappiate che l’Amore è più forte della morte e che l’Amore vince tutto. L’umanità si è allontanata da Dio per mancanza di amore. Vi invito a riconciliarvi con Dio, perché solo così potete essere guariti spiritualmente. Accadrà sul litorale del Portogallo e si ripeterà nello Espírito Santo [stato brasiliano]. Un esercito marcerà per l’Europa lasciando una scia di distruzione e morte.Pregate. Non allontanatevi dalla preghiera. Cercate il Signore. Lui vi attende a braccia aperte. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

2.718 - 10/08/2006

Cari figli, l’uccello nero passerà per l’Europa e dove si poserà lascerà il suo marchio di distruzione e morte.La violenza crescerà e gli uomini porteranno una croce pesante. Inginocchiatevi in preghiera e abbracciate la grazia di Dio. Convertitevi per essere salvi. Io sono vostra Madre e voglio aiutarvi. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

2.900 - 09/10/2007

Cari figli, avanti sul cammino che vi ho indicato. Abbracciate la verità, perché solo così potete trovare la salvezza. Allontanatevi dalla malvagità e cercate il Signore. Egli è la vostra speranza e senza di lui nulla siete e nulla potete fare. Riempitevi dell’amore di Dio. Cercate forza nell’Eucarestia e nella sua Parola. Lasciate che la vostra vita parli del Signore più che le vostre parole. Un fatto spaventoso accadrà in Francia. Tutta l’Europa porterà una croce pesante. Pregate. Io sono vostra Madre e sarò al vostro fianco. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

2.939 - 05/01/2008

Cari figli, la guerra esploderà su Roma e saranno pochi i sopravvissuti. Colui che si oppone a Cristo porterà sofferenza e dolore a tutta l’Europa. Il Trono di Pietro sarà vuoto. Lacrime di dolore, pianto e lamenti si vedranno nella Chiesa. Inginocchiatevi in preghiera. L’umanità cammina verso l’autodistruzione preparata dalle mani stesse degli uomini.Siate fedeli. Non tiratevi indietro. Rinunciate al peccato e tornate al Signore, che vi ama e vi attende a braccia aperte. Io sono al vostro fianco. Non perdetevi d’animo. Qualunque cosa accada, non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.001 - 24/05/2008

Cari figli, rallegratevi, perché avete un posto speciale nel mio Cuore Immacolato. Siete amati uno per uno dal Padre, nel Figlio, per mezzo dello Spirito Santo. Non restate stazionari nel peccato. Sappiate valorizzare i doni che il Signore vi offre. Ciò che dovete fare, non rimandatelo a domani. Sono venuta dal cielo per condurvi a mio Figlio Gesù. Non tiratevi indietro. Ho bisogno di voi. Assumete la vostra responsabilità. Non allontanatevi dalla verità. Fatevi coraggio e fate sempre la volontà del Signore. Inginocchiatevi in preghiera e siate in tutto come Gesù. Consacratevi tutti i giorni al mio Cuore Immacolato. Quando vi consacrate a me, camminate incontro a colui che è la vostra Via, Verità e Vita. L’umanità affronta gravi conflitti e i miei poveri figli non sanno dove andare. Io voglio soccorrervi. Aprite i vostri cuori. Dal cielo verrà un avviso per l’Europa. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto. La casa di Dio sarà chiusa. La violenza sarà grande e i miei poveri figli porteranno una croce pesante. Anche davanti alle vostre difficoltà, non perdetevi d’animo. Io intercederò presso il mio Gesù per voi. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.043 - 19/08/2008

Cari figli, la grande sofferenza della Chiesa verrà dall’Europa. Un movimento si solleverà e si diffonderà nel mondo. Lavorerà apertamente contro la Chiesa e allontanerà molti uomini e donne dalla grazia di Dio. Vi invito ad assumere la vostra fede. Non state con le mani in mano. Ciò che dico deve essere preso sul serio. Non sono venuta dal cielo per scherzo. Sappiate, voi tutti, che questi sono i tempi che vi ho annunciato in passato. Cambiate vita e tornate al mio Gesù. Egli è il vostro unico e vero Salvatore. Confidate in lui e sarete vittoriosi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.051 - 08/09/2008

Cari figli, pregate per la Chiesa del mio Gesù. L’Europa si solleverà contro la Chiesa. Rifiuteranno la verità e causeranno grande sofferenza a un successore di Pietro. Vi chiedo di restare saldi nella vostra fede. Dio è al vostro fianco, non temete. Quando tutto sembrerà perduto, verrà a voi la grande vittoria del Signore. Siate giusti. Siate fedeli. Sono vostra Madre e cammino con voi. Cercate forza nell’Eucarestia e nelle parole del mio Gesù. Date testimonianza della verità e lasciate che la vostra vita parli del Signore più delle vostre parole. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.081 - 13/11/2008

Cari figli, inginocchiatevi in preghiera e pregate che i miei piani si realizzino. Sappiate che questi sono i tempi delle grandi tribolazioni. Vedrete ancora orrori sulla terra. La Chiesa del mio Gesù conoscerà una croce pesante. In Europa ci saranno grandi persecuzioni. In vari Paesi si diffonderanno manifestazioni contro la Chiesa. Il Santo Padre soffrirà molto. Siate fedeli. Non allontanatevi dalla verità. Qualunque cosa accada, non perdete la vostra fede. Dio è al vostro fianco. Coraggio. Cercate forza nelle parole del mio Gesù e nell’Eucarestia. Sono vostra Madre e intercederò presso mio Figlio per voi. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.111- 20/1/2009

Cari figli, Io sono vostra Madre e sono venuta dal Cielo per chiamarvi alla conversione. Aprite i vostri cuori. Non permettete che il demonio vi allontani dalla grazia di mio Figlio Gesù. Siate solamente del Signore, perché solo Lui è la vostra unica Via, Verità e Vita. Vivete nel tempo delle grandi confusioni spirituali. Cercate forza nel Signore. Accogliete i miei appelli e sarete grandi nella fede. Non tiratevi indietro davanti alle vostre difficoltà. Dio è al vostro fianco. Coraggio. Sappiate che il Signore vede tutto. Siate onesti nelle vostre azioni. Siate sinceri nella vostra fede. Nella festa di un grande santo ci sarà un grande segno nel cielo d’Europa. Gli uomini non troveranno spiegazioni. State attenti ai segni di Dio. Non spaventatevi. Chi sta con il Signore mai sarà sconfitto. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.115 - 27/01/2009

Cari figli, vi chiedo di mantenere accesa la fiamma della fede, perché solo così potete testimoniare l’amore del Signore. Aprite i vostri cuori alla luce di Dio. Amate tutti, anche coloro che vi maltrattano e vi perseguitano. Siate imitatori di mio Figlio Gesù. L’umanità si è allontanata dal Creatore e gli uomini non sanno dove andare. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino. Pregate. Solo per mezzo della preghiera raggiungerete la vittoria. La morte passerà per diversi Paesi d’Europa. I miei poveri figli chiederanno aiuto, ma saranno soli.Soffro per ciò che vi attende. Convertitevi in fretta. Il Signore vi attende a braccia aperte. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.189 - 18 luglio 2009

Cari figli, abbiate cura della vostra vita spirituale. Siete del Signore e solo Lui dovete servire e seguire. Non permettete che le cose materiali vi impediscano di contribuire ai piani di Dio. Ho bisogno di voi. Conosco le vostre necessità e intercederò presso mio Figlio in vostro favore. Ecco i tempi difficili per l’umanità. Pregate. Avvicinatevi al Signore per mezzo dei sacramenti. Quello che dovete fare non rimandatelo a domani. L’umanità berrà il calice amaro del dolore. Un fuoco veloce attraverserà i cieli di diversi Paesi dell’Europa.Cadrà su un famoso tempio e gli uomini piangeranno e si lamenteranno. Io sono vostra Madre e so cosa vi attende. Non desistete. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.199 - 11 agosto 2009

Cari figli, io sono vostra Madre e vengo dal cielo per chiamarvi alla conversione sincera. Non restate con le mani in mano. Vivete nel tempo delle grandi confusioni spirituali ed è giunto il momento del vostro ritorno al Signore. Sappiate che Gesù si aspetta molto da voi. Inginocchiatevi e pregate e tutto finirà bene per voi. L’umanità cammina verso un grande abisso e i miei poveri figli porteranno una croce pesante. Giorni difficili attendono l’umanità. Convertitevi in fretta. Il Signore vi ama e vi vuole. Non sentitevi soli. Nei momenti più dolorosi per voi, il Signore vi proteggerà e voi sperimenterete la sua vittoria. Un fenomeno straordinario accadrà in Europa. Gli uomini non sapranno spiegarselo. Quando gli uomini testimonieranno il sorgere della grande luce, sappiate che è vicina la grande battaglia finale. Gli uomini la chiameranno “secondo sole”. Ciò che vi ho annunciato in passato si realizzerà.Coraggio. Intercederò presso il mio Gesù per voi. Avanti senza paura. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.246 - 28 novembre 2009

Cari figli, lasciatevi guidare dal Signore e sarete condotti alla santità. Non scoraggiatevi. Non esitate. Voi non siete soli. Io sono vostra Madre e sono al vostro fianco. Quando sentite il peso delle vostre difficoltà, chiamate Gesù. Lui sarà il vostro sostegno nei momenti di dolore. Non dimenticate: non c’è vittoria senza croce. Siate imitatori di mio Figlio Gesù. Io sono venuta dal cielo per offrirvi il mio amore. Aprite i vostri cuori alla Mia chiamata e vivete con gioia i miei messaggi. L’umanità si è impoverita spiritualmente perché gli uomini si sono allontanati dal Creatore. Pregate. Pregate. Pregate. Un fatto spaventoso accadrà in Europa e raggiungerà tre Paesi contemporaneamente. Gli uomini piangeranno e si lamenteranno. Attingete forza nella preghiera e nell’Eucarestia. La vostra vittoria si avvicina. Siate del Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.282 - 20 febbraio 2010

Cari figli, Io sono vostra Madre e ben sapete quanto una Madre ama i suoi figli. Siate docili alla Mia chiamata e Io vi condurrò a Colui che è la vostra Via, Verità e Vita. Vi chiedo di essere miti e umili di cuore. Ho bisogno della vostra sincera e coraggiosa testimonianza. Aprite i vostri cuori all’Amore di Dio. L’umanità vive lontana dal Creatore e cammina verso un grande abisso. Dite a tutti che il tempo è breve. Inginocchiatevi in preghiera e vedrete la pace regnare sulla terra. Soffro per ciò che vi attende. Un fatto spaventoso accadrà in Spagna e si diffonderà in vari Paesi dell’Europa.La Franciaberrà il calice amaro del dolore. Quello che vi ho annunciato in passato si realizzerà. State attenti. Tornate al Signore. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.303 - 7 aprile 2010

Cari figli, Io vi amo. Sono venuta dal cielo per chiamarvi alla santità e per rendervi grandi nella fede. Non allontanatevi da mio Figlio Gesù. Lui vi attende con immenso amore di Padre. Quello che dovete fare non rimandatelo a domani. Testimoniate che siete veramente di Cristo e che le cose del mondo non sono per voi. L’umanità si è contaminata con il peccato e ha bisogno di essere curata. Aprite i vostri cuori alla grazia santificante del Signore. Non perdete la vostra speranza. Rallegratevi, perché avete un posto speciale nel mio Cuore Immacolato. Siate forti e saldi nella fede. Inginocchiatevi e pregate. Una forza devastatrice attraverserà l’Europa causando distruzione e morte. Non allontanatevi dal cammino che vi ho indicato. Ecco il tempo della grazia per voi. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.339 - 2 luglio 2010

Cari figli, gli abitanti di Washington berranno il calice amaro della sofferenza. Pregate e Dio vi salverà. La vostra vittoria è nel Signore. Inginocchiatevi in preghiera. L’umanità si dirige verso un grande abisso. Io sono vostra Madre e soffro per ciò che vi attende. Aprite i vostri cuori e tornate a Colui che è il vostro unico e vero Salvatore. La morte passerà per l’Europa e lascerà una grande scia di distruzione. Sofferenze simili saranno vissute dagli abitanti della Terra della Santa Croce (Brasile).Cercate forza nella preghiera e nell’Eucarestia. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.386 - 13 ottobre 2010

Cari figli, sono la Madre di Gesù e vostra Madre. Vi chiedo di allontanarvi da ogni malvagità e di cercare di testimoniare ovunque che siete veramente di mio Figlio Gesù. Dio vi chiama. State attenti ai segni di Dio. Un fenomeno straordinario sarà visto in vari paesi d’Europa. È la chiamata di Dio agli uomini che si sono allontanati dalla sua grazia. Sono venuta dal cielo per reclamare ciò che è di Dio. Aprite i vostri cuori e ascoltate i miei appelli. Non voglio obbligarvi, ma ascoltatemi. Io voglio aiutarvi, ma dipende da voi quello che faccio. Depositate tutta la vostra fiducia e speranza in Gesù. La vostra liberazione si avvicina. Non tiratevi indietro. Riempitevi dell’Amore del Signore, perché solo così potete contribuire alla conversione dell’umanità. Vedrete ancora orrori sulla terra. La Turchia piangerà e si lamenterà per la morte dei suoi figli. L’Italiagriderà aiuto e i miei poveri figli porteranno una croce pesante. Soffro per ciò che vi attende. Pregate. Solo attraverso la forza della preghiera potete trovare la pace. Coraggio. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.405 - 27 novembre 2010

Cari figli, non allontanatevi dal Signore. Egli vi ama con immenso amore di Padre e vi conosce per nome. Lasciatevi guidare dallo Spirito Santo, perché solo così sarete capaci di seguire Gesù. Io sono vostra Madre e sono venuta dal cielo per condurvi al cielo. Siate miti e umili di cuore. Accogliete i miei appelli e testimoniate ovunque che siete unicamente del Signore. Non vivete stazionari nel peccato. Dio vi chiama alla santità. Vivete nel tempo delle grandi tribolazioni ed è giunto il momento del vostro ritorno. L’umanità cammina verso un grande abisso. L’Europa porterà una croce pesante. La morte e la distruzione affliggeranno i miei poveri figli.Ginevrachiederà aiuto. Coraggio. Non state con le mani in mano. Io supplicherò il mio Gesù per voi. Avanti. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.422 - 5 gennaio 2011

Cari figli, sono vostra Madre Addolorata e soffro a causa delle vostre sofferenze. L’umanità cammina incontro a grandi sofferenze. Il pericolo per gli uomini verrà per mezzo delle proprie mani. Gli uomini hanno costruito armi che porteranno l’umanità al calvario. Dall’Europa verrà per gli uomini la croce della sofferenza. Non allontanatevi dalla preghiera. Io sono vostra Madre e voglio soccorrervi. Ascoltatemi e sarete vittoriosi. In questi tempi difficili, chiamate sempre Gesù. Abbracciate la vera dottrina e non permettete che il demonio vi inganni. Solo Gesù è la Verità Assoluta del Padre e senza di Lui non raggiungerete la salvezza. Tornate in fretta. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.450 - 12 marzo 2011 

Cari figli, sono vostra Madre Addolorata. Soffro a causa delle sofferenze dei miei poveri figli e vi chiedo di continuare saldi nella preghiera. Vedrete ancora orrori sulla terra. Inginocchiatevi in preghiera. Dio ha fretta e questo è il momento del vostro ritorno. Non state con le mani in mano. La morte attraverserà diversi Paesi dell’Europa e la distruzione sarà grande. Ecco il tempo delle grandi tribolazioni per l’umanità. Cercate forza in Gesù. Vivete nel tempo dei dolori. La Cina berrà il calice amaro del dolore. Si vedrà una grande devastazione. Napoli chiederà aiuto. Pregate, pregate, pregate. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.

3.513 - 19 luglio 2011

Cari figli, abbiate coraggio, fede e speranza. Qualunque cosa accada, non allontanatevi dalla verità. Siate difensori del Vangelo e testimoniate ovunque che siete di Dio. Non voglio obbligarvi, ma quello che dico dev’essere preso sul serio. Inginocchiatevi in preghiera. L’umanità cammina verso l’abisso dell’autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. L’Europa tremerà. Tre Paesi chiederanno aiuto. Soffro per ciò che vi attende. Non vivete lontani dalla preghiera. Dio vuole salvarvi. Siate miti e umili di cuore, perché solo così potete ascoltare la voce del Signore. Sheffield (UK) berrà il calice amaro della sofferenza. Pregate, pregate, pregate. Io supplicherò il mio Gesù per voi. Non perdetevi d’animo. Io sarò sempre vicino a voi. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
2.698 - 24/06/2006
Cari figli, l’umanità percorre le strade dell’autodistruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. La terra sarà sconvolta e dalle profondità saliranno immensi fiumi di fuoco. Città saranno distrutte, isole scompariranno e i miei poveri figli conosceranno una croce pesante. Siate del Signore. Sono venuta dal cielo per indicarvi il cammino e voi non potete stare con le mani in mano. Date il meglio di voi nella missione che il Signore vi ha affidato e sarete salvi. Restate saldi nella preghiera, perché la preghiera sincera e perfetta trasformerà i cuori induriti. Soffro per ciò che attende l’umanità. ARRIVERÀ IL GIORNO IN CUI I POTENTI DI QUESTO MONDO STENDERANNO LE MANI E SUPPLICHERANNO IL POVERO. Pentitevi, perché il pentimento è il primo passo da fare sul cammino della conversione. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.


3.271 - 26 gennaio 2010

Cari figli, non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi. Siete del Signore e Lui vi ama. Vi chiedo di vivere il Vangelo di mio Figlio Gesù, perché solo così potete crescere nella vita spirituale. Non allontanatevi dalla verità. Aprite i vostri cuori alla grazia del Signore e lasciate che la sua grazia vi trasformi. Camminate verso un futuro di grandi prove. Solo amando la verità potete sopportare il peso delle prove che verranno. Coloro che resteranno fedeli saranno proclamati Benedetti da mio Figlio Gesù. Ecco il tempo delle grandi battaglie spirituali. Se resterete sul cammino che vi ho indicato nessun male vi raggiungerà. L’umanità vivrà l’angoscia di un condannato. L’Europa sarà povera e ovunque ci sarà grande disperazione. Soffro per ciò che vi attende. Convertitevi adesso. Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità. Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta. Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Rimanete nella pace.
 






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